Tirare a campare significa vivere alla giornata, badare soltanto all’indispensabile per andare avanti. Speriamo che non sia così per i nuovi Comites appena eletti in Germania.

Nel frattempo si registra uno strano silenzio sulla catastrofica, scarsa partecipazione elettorale. Sia da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sia da parte dei politici eletti all’estero, ma anche da parte degli stessi neo eletti presidenti Comites in Germania, nulla si sente e nulla si legge sul tentativo di spiegare come mai solo una media del tre per cento degli aventi diritto al voto abbia partecipato a queste elezioni.

Abbiamo invece letto gli auguri e le congratulazioni, i complimenti e le felicitazioni di tutti quelli che rivestono un ruolo istituzionale. Nessuna critica e, peggio ancora, nessuna autocritica.

Nel frattempo tutti i Comites in Germania si sono insediati. Tutti i nuovi presidenti sono stati eletti e il silenzio continua. Inutilmente cercherete sulla pagina web della nostra Ambasciata una mappatura dei Comites in Germania, con tanto di nome del rappresentante legale, della competenza territoriale, indirizzo, numero di telefono, pagina web e via dicendo.

Inutilmente cercherete sulle agenzie stampa discorsi programmatici di qualche neo eletto presidente. Inutilmente cercherete le copie delle lettere ufficiali inviate dai consoli alle autorità locali, con le quali si annunciano al Paese che ci ospita le elezioni di un organismo di rappresentanza che merita di essere trattato con tutto il rispetto.

Silenzio assoluto. Che consoli e Ambasciata non abbiano nessuna voglia di tematizzare l’impiego infruttuoso di tanta energia e, non per ultimo, di tanto pubblico denaro per elezioni, che hanno lasciato indifferente la quasi totalità degli interessati, è, tutto sommato, comprensibile.

L’amministrazione consolare è una macchina e, di conseguenza, non ha anima né sentimenti. Le cartoline elettorali sono arrivate in tempo? I seggi sono stati istituiti secondo legge? Tutte le scadenze sono state rispettate? Ebbene, se gli italiani non hanno voluto eleggere i propri Comites, anche questo fa parte di una realtà che va solo rispettata, non commentata, non corretta né elogiata e tantomeno biasimata.

Se la collettività perde l’occasione di eleggere un Comitato forte che vigili, collabori, solleciti la macchina consolare nell’interesse degli italiani all’estero, questo non può certo addolorare consolati e ambasciate.

Dovrebbero essere piuttosto i politici eletti nella circoscrizione estera a preoccuparsi. Il voto Comites, anzi il mancato voto Comites, indebolisce sensibilmente tutta la filosofia del voto italiano all’estero. La scarsa partecipazione alle elezioni Comites potrebbe essere solo l’anticipazione della scarsa partecipazione al voto politico all’estero. I partiti italiani che puntano sui Comites come trampolino di lancio del loro messaggio politico e dell’organizzazione del bacino elettorale hanno puntato sicuramente sul cavallo sbagliato.

Con la massa elettorale Comites non si va da nessuna parte, tanto meno alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica.

E allora? Che fare? Può la scarsa partecipazione elettorale condannare a morte i nuovi Comites prima ancora che siano nati? Sicuramente no. I Comites sono stati eletti e questa è una realtà. Solo che se non vogliono abbandonarsi alla rassegnazione, del “tirammo a campà”, si devono sicuramente rimboccare le maniche. Devono uscire dalla letargia e lanciare un’offensiva fatta soprattutto di comunicazione e coinvolgimento. I nuovi Comites potrebbero chiedere, per esempio, innanzitutto la comunicazione ufficiale della loro elezione alle autorità locali. Che i nuovi Comites si presentino a consoli e Ambasciata con la ferma richiesta di essere coinvolti nei colloqui con le Autorità locali ogni qual volta siano intavolati temi che riguardano l’integrazione, la formazione e la crescita sociale della nostra collettività.

Che i nuovi Comites organizzino la massima diffusione delle loro iniziative anche per il tramite dei canali consolari come, per esempio, uno spazio fisso sulle pagine web di consolati e ambasciate nei quali diramare programmi, ordini del giorno, riunioni e tutte le attività in atto e programmate.

Insomma, si tratta di far grancassa, di fare sentire al novantasette per cento dei potenziali elettori Comites mancanti all’appello che i Comites esistono, che sono degli organismi utili e soprattutto intelligenti.

In fondo, nemmeno il Presidente della Repubblica Italiana è eletto direttamente dai cittadini, eppure è il rappresentante legittimo di tutti gli Italiani, quelli in Italia e quelli all’estero. Così vuole la legge.

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