Nella foto da sx: Özlem Türeci e Uğur Şahin Foto di ©Andrea Matzker

La coppia fondatrice del produttore di vaccini Biontech, Özlem Türeci e Uğur Şahin, ha radici turche. Ma mentre Özlem Türeci è la figlia di un medico turco che vive in Germania, Uğur Şahin è venuto all’età di quattro anni a Colonia, dove suo padre, insieme a molti altri lavoratori ospiti, ha assunto un lavoro presso la casa automobilistica Ford.

Così è stato socializzato a Colonia, con il calcio sui prati del Reno, che gli ha insegnato che si può essere vittoriosi solo nella cooperazione, e con il miglior esame di maturità all’Erich-Kästner-Gymnasium con la materia preferita, matematica.

Successivamente ha fatto studi di medicina presso l’Università di Colonia, completando la tesi di dottorato sugli approcci terapeutici immunologici nel trattamento del cancro parallelamente agli studi, il che oggi è una rara eccezione. Seguendo il suo supervisore di dottorato all’Università del Saarland di Homburg, ha incontrato Özlem Türeci, che lavorava lì come assistente medico.

Il risultato è più che noto: entrambi si sono sposati, hanno una figlia, hanno fondato la società Biontech nel 2008 e hanno lavorato su una terapia immunologica del cancro a base di mRNA per quasi due decenni. Quando Uğur Şahin ha saputo della comparsa di una nuova malattia polmonare a Wuhan nel gennaio 2020, ha immediatamente creato un’estrapolazione come matematico, il cui risultato indicava una pandemia mondiale. Ha quindi istruito i suoi colleghi che un vaccino contro il nuovo virus doveva essere sviluppato sulla base scientifica con la tecnologia mRNA.

Sebbene i dipendenti sapessero che l’azienda era fortemente indebitata e l’esito dello sviluppo era ancora incerto, il duo di ricerca, anche dando il buon esempio, è stato in grado di motivare i dipendenti per un servizio su tre turni con il lavoro domenicale. Il risultato è stato che nel tempo record di dieci mesi, già a novembre 2020, il vaccino nei cosiddetti test di Fase III su 45.000 volontari americani, ora insieme alla società Pfizer, ha mostrato immediatamente un’efficacia superiore al 90 percento.

Questa è stata una sensazione iniziale, e la coppia, dopo aver ricevuto questa notizia, non lasciò volare i tappi di champagne,come prevedibile, ma “prima ci siamo concessi un tè”!

La città di Colonia, insieme all’Università, ha colto questa carriera come un’opportunità per assegnare ai due scienziati un dottorato onorario e per immortalarli nel Libro d’oro della città. All’inizio della cerimonia, nella Piazzetta del Municipio Storico, il sindaco Henriette Reker ha dichiarato: “Caro Dr. Türeci e Professor Şahin – dove saremmo senza di voi!”

La coppia onorata di ricercatori ha preso atto con gioia degli onori, ma con sobria decenza, amichevole e benevolmente sorridente, altrettanto modestamente, come nel recente premio con il Premio Princesa de Asturias, il cosiddetto “Premio Nobel spagnolo”, da parte del Re Felipe di Spagna.

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