Il signor P.D. di Ach, che segue questa Rubrica dal 1993, ha in patria un fratello (classe 1958) che è occupato in modo continuato dal gennaio 1979. Il lettore ci chiede se il fratello potrà andare in pensione utilizzando “Quota 100”.

Se tutti i dati sono corretti, con le attuali regole per il pensionamento a “Quota 100”, il diritto andrebbe a maturare nel prossimo aprile. Considerata la situazione italiana, consigliamo di continuare a lavorare. La pensione d’anzianità andrebbe a maturare nel 2023. Ovviamente, con un trattamento più “consistente”.

La signora P.L.K. di Bietigheim ha, in patria, una nipote dipendente civile del Ministero della Difesa dal 1969. Col 2022, la nipote della lettrice vorrebbe andare in pensione. La signora ci chiede quale potrebbe essere l’importo della stessa.

Intanto, il diritto andrà a maturare entro l’autunno del 2022. Sull’importo della pensione non possiamo fare conteggi perché non c’è noto lo sviluppo della “carriera” del pubblico dipendente.

Il signor P.L. di Stoccarda (classe 1959), ora occupato in un complesso siderurgico in Germania, ha lavorato, per il passato, in diversi Paesi extra UE. Ora ci chiede se, unendo i vari contributi previdenziali, potrà andare in pensione entro l’anno prossimo.

Il meccanismo è possibile ma complesso. In buona sintesi, il lettore riceverà “spezzoni” di pensione da parte dei vari enti previdenziali. Almeno allo stato attuale, non è previsto un servizio unificato. Un Patronato potrà seguire direttamente la pratica.

Il signor D.L. di Göppingen ha, in Italia, un nipote titolare di una pensione INPS d’inabilità. Lo scorso autunno è stato anche riconosciuto invalido civile dall’ASL. Il lettore ci chiede che pratica si debba seguire in patria per cumulare le due pensioni.

Non ci sono possibilità. La pensione d’invalidità civile è incompatibile con quella a carico dell’INPS. Un qualsiasi patronato confermerà la nostra informazione.

La signora V.L.M. di Sud Baden ha, in Italia, un fratello (classe 1956) che è stato titolare di un’impresa artigianale per vent’anni. Poi, è stato assunto come dipendente nella stessa impresa. La Lettrice ci chiede come sarà liquidata la pensione del fratello.

L’interessato ha 65 anni. Il trattamento previdenziale sarà unificato ai sensi della Legge 233/1990. Il diritto dovrebbe maturare col prossimo autunno.

La signora O.F. di Ulm ha una domanda specifica. Ci chiede se nel determinare l’importo della pensione in Italia (sistema contributivo) si tiene conto anche degli anni di riscatto per il corso di laurea e servizio militare.

Se resterà in vigore, come riteniamo, la Legge 335/1995, tutti i versamenti previdenziali effettivi e figurativi andranno a determinare l’importo della pensione d’anzianità.

Il signor L.L. di Düsseldorf ha, in Italia, una sorella che s’è dimessa dal posto di lavoro per motivi di salute. Il lettore ci chiede se l’INPS liquiderà, su domanda, l’indennità di malattia.

Per i primi sessanta giorni di malattia, l’indennità spetta anche con le dimissioni del lavoratore. Dopo questo periodo, il diritto viene a cessare.

La signora A.P.K. di Karlstein ha, in patria, una sorella (classe1957) che ha lavorato dal 1977 al 1990. Poi, è stata disoccupata. Nel 2005, ha ripreso un lavoro come commessa e ancora è occupata. La lettrice ci chiede quando, e se, potrà andare in pensione.

Pur non avendo molto chiara la situazione contributiva, riteniamo che la pensione dovrebbe essere riconosciuta dal 2025. Prima d’allora, sarebbe opportuna una verifica dei versamenti globali tramite un Patronato.

Il signor D.L. di Amburgo ha, in Italia, una sorella (classe 1958) che maturerà quarant’anni di servizio presso Poste Italiane. Il lettore ci chiede se la congiunta potrà ottenere, la pensione entro la primavera del prossimo anno.

I dati forniti sono pochi. Però, possiamo prevedere che il trattamento previdenziale, a pieno titolo, andrà a maturare nell’autunno 2022. Eventuali aggiornamenti saranno comunicati direttamente anche all’interessata.

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