Nella foto: Granita siciliana con brioche. Foto di Sebastian Fischer, Wikipedia

La granita con la brioche è la colazione tipica dei siciliani

È un dolce freddo. Si tratta di un composto liquido semi congelato a base di acqua, zucchero e succo di frutta o un altro ingrediente come caffè, pistacchio, mandorla, pesca, limone ecc. In Sicilia, specialmente in estate per combattere il caldo si usa gustare una granita, spesso accompagnata da una brioche con il “tuppo” (la pallina posta all’estremità) preparata con pasta lievitata all’uovo.

La granita oggi è conosciuta in tutto il mondo. Ma pochi sanno la sua origine. Essa risale all’epoca della dominazione araba in Sicilia, e si è evoluta fino ai giorni nostri attraverso le tecnologie più avanzate. Furono gli arabi a portare nell’isola una bevanda ghiacciata (sorbetto), aromatizzata con succhi di frutta. I nobili di Catania usavano la neve raccolta d’inverno sull’Etna o sui monti Peloritani.

Le persone che raccoglievano la neve, detti “i nivaroli”, la conservavano nelle grotte vulcaniche, o in grossi fossi scavati nel terreno e in estate veniva confezionata in “balle” ricoperta di paglia e trasportata a valle con carretti, o muli in sacchi di juta. Per le famiglie nobili, in vista della stagione estiva, era consuetudine comprare la neve dell’Etna raccolta dai “nivaroli”, e farla conservare in alcune case dette “neviere”. Queste “neviere” erano ubicate in luoghi molto freschi così la neve veniva sottratta al calore e conservata al lungo. In questo modo poteva essere utilizzata per preparare sorbetti e gelati da consumare nelle giornate calde, versandovi sciroppi di frutta o spremute di limone.

Questa preparazione era diffusa fino al Novecento con il nome di “grattata”. Nel corso degli anni si scopri che la neve poteva essere usata come un refrigerante. A seguito di ciò venne creato un tinello il legno, dentro cui si metteva un contenitore di zinco, in modo che si poteva girare con una manovella. La tinozza veniva riempita di neve e sale marino, poi chiusa da un sacco di juta arrotolato e pressato. La miscela congelava il contenuto sito nella tinozza. Il movimento continuo delle palette, impedivano la formazione dei cristalli di ghiaccio troppo grosso. Con questo metodo non si grattava più la neve.

Dopo anni la neve venne sostituita dall´acqua, il miele dallo zucchero, e il tinello dalla gelateria, consentendo di produrre un impasto cremoso ricco di sapori. Tradizionalmente la granita era accompagnata da pane fresco e croccante ma inseguito si consumava la granita con una brioche ottima per una colazione, ma anche come dessert.

In estate consumare una granita con brioche con tanto di “tuppo” è un rituale.

Le granite siciliane più tradizionali erano quelle a gusto di limone, perché l’acido citrico è uno strumento di conservazione. Le granite oltre a quelle al limone erano le granite alle mandorle, gelsomino, e gelsi neri, ottenuta dall´estrazione dell´essenza di fiori. Nel tempo la varietà è aumentata con tanti gusti al caffè, pistacchio ecc.

Ad Acireale ogni anno si svolge il festival “Nivarata”, dedicato al “rito della granita siciliana artigianale. La regione Sicilia ha inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali italiani del Ministero per le politiche agricole e alimentari, le seguenti varianti: granita di gelsi neri, di mandorla e di gelsomino.

Per chi ha voglia di gustare la granita può provare a farla a casa secondo questa ricetta:

Ingredienti:

500 ml acqua, 250 g di zucchero, 250 ml di succo di limone (4 – 5 limoni). I limoni devono essere biologici non trattati. Potete decorarla con fette di limone.

Preparazione: versare l´acqua in una pentola e aggiungere lo zucchero. Mettere la pentola sul fornello acceso e scaldate il tutto a fuoco dolce mescolando fino a quando non si sarà sciolto lo zucchero. Fare raffreddare. Aggiungere il succo di limone all´acqua e zucchero e trasferite il tutto, filtrando con un colino, in un recipiente. Mettete il recipiente in freezer per 30 minuti. Prima di metterla in freezer assaggiatela se è dolce. Dopo 30 minuti, tirare fuori il recipiente e mescolate il composto con una forchetta e rimetterlo nuovamente nel freezer. Ripetere questo procedimento per 3 – 4- volte fino a quando la granita si sarà cristallizzata e congelata. Dopo questo passaggio rompete il ghiaccio con una frusta a mano fino a quando non diventerà un composto cremoso.

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