Onestamente non conoscevo Chiara Lubich. Sono una appassionata lettrice, una cristiana devota, curiosa. Ma nel caso dei “focolarini” ho vissuto una vita parallela alla loro. Loro, “i focolarini” che già conoscono questa straordinaria donna mi compatiranno perché sanno ciò che si perde nel non conoscerla. Ma proprio perché hanno conosciuto i suoi insegnamenti, sanno che adesso neanch’io, come loro, la dimenticherò mai e con questo articolo spero di vincere l’interesse di molti che, come me, non conoscevano una delle donne più eccelse dell’Italia di oggi.

Manuela Martins, collaboratrice pastorale

Tutto ha inizio scorso anno quando arriva nella nostra Missione di Francoforte Centro una signora mite e gentile, Manuela Martins. Ecco come si presenta sul “Camminare insieme”, il periodico di collegamento delle comunità cattoliche italiane di Francoforte centro, Nied e Bad Homburg: “Da aprile 2019 sono al servizio della comunità italiana di Francoforte Centro. Sono nata a Lisbona in Portogallo. Portoghese quindi d’origine, ma di cuore anche italiana, tedesca, palestinese. Mi spiego: la lingua italiana l’ho imparata già da giovane durante un corso per giovani in Italia, e poi durante lo studio della teologia e scienze sociali a Loppiano, presso Firenze, in preparazione alla mia strada di donazione a Dio nel Focolare. Il tedesco l’ho imparato da giovane, mentre, dopo essere arrivata da emigrante in Germania con i genitori e alcuni dei numerosi fratelli, ho seguito e concluso gli studi di Biologia a Braunschweig. I lunghi anni vissuti poi in Terra Santa, mi hanno allargato ancora la mente e il cuore a nuove lingue, culture, religioni. Molte lingue, molti luoghi, molta gente. Un denominatore comune: la gioia dell’incontro con tante, tante persone con cui ho fatto un pezzo di strada e la sempre rinnovata scoperta che ogni essere è stato creato in dono per me e io per chi mi passa accanto. Questa anche l’esperienza che ho fatto durante gli ultimi anni come collaboratrice pastorale nella comunità cattolica italiana di Wiesbaden e che, sono certa, continuerò a fare anche qui con tutti voi della comunità italiana di Francoforte.” Manuela quindi dice che ad un certo punto della sua vita si “dona a Dio nel Focolare”. Ignoravo completamente l’esistenza di un movimento dei “Focolari” o come vivessero i “Focolarini”. Che a fondare questo movimento fosse stata una donna di Trento che era nata 100 fa e si chiama Chiara Lubich lo so da venerdì scorso (24.1.2020) quando nella “Haus am Dom” i membri della “Fokolar Bewegung” di Francoforte hanno organizzato una serata di festeggiamenti per l’anniversario centenario della sua nascita.

Chiara Lubich 1920 – 2008 “Alles besiegt die Liebe“

L’amore vince tutto. Questo era il moto dell’invito che la signora Martins mi aveva dato qualche settimana prima. Una serie di eventi fortuiti ha fatto sì che riuscissi ad andarci. Il volantino diceva che Chiara Lubich era presidente onoraria della World Conference of Religion for Peace (WCRP) e che aveva ricevuto tanti premi e riconoscimenti in vita, uno dei tanti, tantissimi: il Premio dei Diritti Umani del Consiglio d’Europa. Ero curiosa.

Arrivai che stava finendo la prima parte. L’elegante salone del primo piano era gremito. Persone di tutte le culture prendevano il microfono e raccontavano chi era Chiara Lubich per loro. Una donna mussulmana stava raccontando come anche lei ora si spendesse per allacciare rapporti interreligiosi e quanto preziose fossero questi rapporti ed amicizie. Tanti giovani e giovanissimi ascoltavano attentamente e composti. Durante la seconda parte tedeschi, membri attivi del movimento dei focolari in Germania, hanno presentato i loro progetti nei diversi settori della vita sociale e gli effetti che essi producono. Più tempo passava e più mi commovevo. La serata si concluse con la canzone “Semina la pace”, cantata da tutti. Non ero l’unica che si asciugava le lacrime, tanto profondamente mi aveva toccato questa bellissima serata.

Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari

Dopo la sera trascorsa in compagnia dei tedeschi e della nostra collaboratrice pastorale e focolarina, Manuela Martins, non è passato giorno che non sentissi suonare nelle orecchie il nome di questa meravigliosa donna. Mi cucciavo, adesso che avevo conosciuto la potenza del messaggio e la bellezza di questa grande leader italiana, interprete del vangelo puro, motivatrice, angelo della pace, che gli italiani in sala nella “Haus am Dom” fossero meno di una manciata. Adesso che anche il Presidente d’Italia, Sergio Mattarella, è stato a Trento per renderle omaggio mi sono tranquillizzata perché lui è un fenomenale moltiplicatore di opinioni per noi italiani, dentro e fuori dell’Italia. L’Avvenire riporta le testuali parole che Mattarella dice per descrive l’agire di Chiara Lubich: “Si può essere forti, molto forti, pur essendo miti. E aperti alle buone ragioni degli altri. Anzi, in realtà, per dirla con sincerità, soltanto così si è veramente forti”. “Commosso” conclude il suo discorso ricordando il suo gioioso ricordo personale di questa donna “che è stata un grande segno di speranza nell’abisso della guerra”.

Viviamo in tempo meravigliosi per il dialogo e la comunicazione grazie ai media. Sono entrata in simbiosi con il messaggio della fondatrice del movimento, Chiara Lubich, grazie ad un video, in particolare, che si trova su youtube sulla conferenza che lei tenne ai seminaristi a Castel Gandolfo nel 1999 intitolato: “L’amore reciproco”. A pie’ di pagina trovate il link, e vi avviso… rischio di contagio!!! Chiara vi trasformerà.

Il messaggio centrale della conferenza ai seminaristi (1991)

Le parole di Dio sono parole di vita e bisogna metterle in praticata. La parola di Dio non è basata sull’ascolto. Va praticata. È Gesù che tocco quando amo il prossimo come me stessa. In ognuno che incontro devo vedere Gesù, Gesù, Gesù, Gesù. Nel Cristianesimo non vale dire ma quello è ipocrita, quello è antipatico, quello è già anziano, quello è protestante, quello è laico, quello è odioso perché quello, sì, sì, proprio quello, è Gesù. Amare, amare, amare: vivere l’amore! Amare il prossimo – il vangelo è sempre fresco! Si tratta di capirlo ma ci vuole una grazia! E poi incalza i seminaristi: FATTI, FATTI, OPERE, OPERE, AMARE CON I FATTI, non solo con il sentimento! Questo vale per tutti noi perché amare per primo è una vita meraviglioso. L’amore attira lo Spirito Santo. “Amare tutti” colpisce l’altro, che vuole sapere perché fai così, molti ti interrogheranno, ti chiederanno per cosa lo fai, si chiederanno cosa c’è sotto e molti, ascoltando le tue motivazioni, comprendendo le parole di Gesù, si sentiranno chiamati in causa personalmente e anche loro voranno sperimentare una vita che si basa sui cardini dell’amore cristiano, che sono:
1) amare il prossimo come sé. 2) amare tutti. 3) amare per primi. 4) vedere Gesù in tutti

Focolare

Interessante spendere due parole sulla semantica: ho inserito nel motore di ricerca di internet la parola “focolare” e trovato due significati: 1. la parte del camino destinata all’accensione e all’alimentazione del fuoco per la cottura delle vivande; simbolo della casa e dell’intimità familiare, come nell’espressione “il focolare domestico” e 2. in geografia fisica: focolare sismico, la zona interna della Terra nella quale si origina un terremoto.

Chiara Lubich e i focolari sono sia l’uno che l’altro significato. Sono simbolo dell’intimità familiare con le loro comunità e sono un focolare sismico, un terremoto d’amore per la pace.

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