NORIMBERGA – Ritiro in Terra Santa 04 – 15.11.2019

Passando lungo il Mare di Galilea Gesù disse: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Mt1.16-18). Il nostro gruppo ha risposto alla chiamata!

L’entusiasmo provato dal luogo da dove siamo partiti –Norimberga-, a Betlemme, a Nazaret, al Lago di Tiberiade, al monte delle Beatitudini, alla città di Cafarnao, a Magdala, dove Gesù è vissuto dopo aver lasciato Nazaret, alla Basilica della Natività, al Santo Sepolcro in Gerusalemme, è stato un crescendo di emozioni, una immersione nello Spirito della fede in Cristo. Tutto ciò che ho vissuto è davanti ai miei occhi: ripercorro con la mente i luoghi santi, il percorso sul lago pensando a Gesù che lo attraversava, le alzate presto al mattino per arrivare al Santo Sepolcro, al monte Tabor che si affaccia sulla valle dell’Esdron, a Gesù che percorreva queste strade… La consapevolezza che Dio ci accompagna nel percorso da fare per ciascuno di noi, è un crescendo di certezza che Dio è venuto su questa terra per redimerci e salvarci. Girando per le strade di Gerusalemme ti domandi: quale strada scelgo? Scelgo la strada dell’amore di Dio? La speranza? Scelgo di ricordare che in questa terra il VERBO si è fatto carne ed è in mezzo a noi, ora? Scelgo di credere che in qualsiasi situazione anche negativa, Dio c’è?… Gerusalemme entra nel cuore, ci lascia senza fiato, di qualsiasi religione una persona sia! Per noi cristiani, Gerusalemme è punto geografico d’incontro tra Dio e gli uomini.

Fare il pellegrinaggio in Terra Santa significa fare un cammino dell’anima, si comprende che per arrivare a Dio bisogna rinascere, rovesciare il modo di vivere, far lezione di umiltà. La grotta di Betlemme testimonia che Dio ha amato la povertà, ha voluto nascere sotto il livello della terra in una mangiatoia. Sul Calvario si cade in ginocchio, ripensando ai grandi fatti che si sono svolti, lì dove è stato versato il sangue di Gesù Cristo. Il Santo Sepolcro, dove ci tocca fare la fila per entrare e sfiorare con la mano la pietra originaria della deposizione del corpo di Gesù, è un momento intensissimo, ed è la conferma delle parole di Gesù “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimarrà solo, se invece muore porterà frutti (Giov 12,24)”. Quanta ricchezza, in questi giorni passati insieme, in condivisione! Ciascuno assorbe un po’ della vita degli altri, la gioia semplice di alcuni, le emozioni di altri, ed è la riscoperta di una fede che sonnecchiava nel profondo di ciascuno e che si è risvegliata e arricchita facendoci scoprire le radici della fede cristiana, man mano che scoprivamo luoghi, che leggevamo i testi della scrittura, che partecipavamo alle celebrazioni (Tabga, alla messa della Moltiplicazione dei pani e del pesce), che ci hanno permesso di conoscere la vita di questo paese cosi complesso. Abbiamo visto la povertà della Palestina, ma si ha la sensazione che dal cielo venga una serenità totale che abbraccia e che ti fa sentire protetto. È stato un viaggio indimenticabile, dopo il quale non si è più quelli di prima!

Siamo stati un gruppo che, seguendo le orme di Gesù, ha potuto toccare con mano e con il cuore diversi punti chiave del nostro credere, là dove il progetto divino è iniziato: dall’annuncio a Maria Vergine a dove è nato il Nostro Signore, dove ha vissuto, poi ancora costeggiando il Lago di Galilea, i diversi miracoli compiuti, i nuovi ritrovamenti come la barca che è emersa dallo stesso lago, ogni posto visitato è legato strettamente ai passaggi biblici che donano consapevolezza, e allo stesso tempo fa crescere la fede.

Dovremmo prendere in seria considerazione, il fatto che Dio ha mandato il suo unico figlio sulla terra per salvarci dai nostri peccati: povero tra i poveri, umiliato, percosso, morto in croce fra atroci dolori e sofferenze, tutto questo per noi. Ma noi, abbiamo capito tutto ciò? Quale messaggio possiamo trasmettere? Ci siamo resi conto quanto sia importante la presenza dei nostri missionari in Terra Santa. Un grande senso di gratitudine a Dio per averci chiamato a questa esperienza unica e indimenticabile. La grazia e la gioia di questi giorni la porteremo nel nostro cuore, mettendola in atto con preghiera e fratellanza.

Concludendo, auguriamo a tutti voi di visitare questi luoghi meravigliosi, per provare indescrivibili emozioni.

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