Questo è in realtà un argomento che ha sempre fatto da sfondo nei nostri interventi: quando abbiamo discusso degli aspetti dietetici, della necessità di smettere di fumare, di fare esercizio fisico o di verificare, se a rischio, di non aver sviluppato osteoporosi non abbiamo fatto altro che parlarvi di valutazione e prevenzione. I problemi di salute più importanti, come le cardiopatie, i tumori, le malattie vascolari e respiratorie negli anziani sono in realtà causati da fattori che coinvolgono tutte le età ma decisioni e raccomandazioni nel campo della prevenzione divengono molto più complesse con l’invecchiamento della popolazione. C’è da considerare inoltre che purtroppo solo una minoranza di anziani riceve regolarmente istruzioni adeguate per una corretta prevenzione: la terapia con aspirina, la gestione dei lipidi (colesterolo, trigliceridi), l’uso di vaccini come l’anti-influenzale ecc. Un altro aspetto da considerare è quello legato al costo delle procedure che si raccomandano. Ad esempio nel caso delle neoplasie, un tumore scoperto in fase precoce normalmente comporta un intervento meno invasivo che permette ulteriori anni con un buon livello di salute e di qualità di vita. Il beneficio che si ottiene deve però bilanciare i costi e l’impegno organizzativo che il sistema sanitario deve affrontare per scoprire la neoplasia prima che si manifesti con dei sintomi.
PRIMA PARTE: COSA OCCORRE SAPERE
Il sistema sanitario e l’anziano
Basta andare in uno studio di medicina di base per accorgersi che almeno un terzo delle persone in attesa sono anziani. Se proviamo poi ad analizzare l’età dei degenti in un ospedale, normalmente fino al 60% dei ricoverati superano i 65 anni di età. Stesso discorso vale per le strutture per la terza età dove il servizio di assistenza medica ma soprattutto infermieristica è per gli anziani, così come in più del 90% dell’assistenza infermieristica fatta a domicilio. Non deve quindi sorprenderci che molti anziani non siano soddisfatti della qualità dell’assistenza che ricevono. Infatti, da una parte abbiamo un sistema sanitario che per forza di cose non può avere risorse infinite, avendo in realtà un numero di medici ed infermieri inferiore alle necessità, e dall’altra un anziano che ha bisogni che vanno ben oltre la normale lista del soggetto più giovane.
I bisogni dell’anziano
Quando un medico visita un anziano, deve fare delle valutazioni molto più complesse rispetto a quello che farebbe con una persona in età lavorativa. Bisogna prendere in esame la capacità funzionale, la salute fisica, mentale e cognitiva. In più deve normalmente fare una revisione di tutte le prescrizioni farmacologiche, compresi i farmaci che l’anziano si autoprescrive, le vitamine consigliate dall’amica, i prodotti di erboristeria suggeriti dalla rivista, nonchè valutare la necessità di vaccinazioni. Da questa valutazione iniziale dovrebbe derivare la richiesta di ulteriori esami e/o pareri specialistici al fine di ottimizzare la terapia od indicare interventi specifici in accordo con quanto trovato. La verifica generale è quindi la base per sviluppare un piano medico di trattamento, di coordinazione degli interventi specialistici, di rivalutazione a lungo termine. Le competenze richieste per una verifica del genere sono ugualmente complesse, ed in un mondo perfetto il medico di famiglia dovrebbe avere al suo fianco un nutrizionista ed un assistente sociale. Non dobbiamo perciò essere sorpresi dall’evidenza che una tale verifica, che richiede tempo e competenza, nell’ambito degli ambulatori di medicina di base non avviene quasi mai. Da qui l’insoddisfazione dell’utente anziano che percepisce che riceve meno di quello che avrebbe bisogno.
SECONDA PARTE: CONSIGLI PRATICI OVVERO…. ISTRUZIONI PER L’USO
La corretta nutrizione
Non ci stancheremo mai di ripetere come la nutrizione sia molto importante, e dovrebbe essere il primo punto valutato dal medico di famiglia. Ci sono delle domande che il medico dovrebbe porvi, quali:
• Soffrite di disturbi che vi condizionano sulla quantità e qualità di cibo che mangiate?
• Mangiate meno di due volte al giorno?
• Mangiate poca frutta, verdura o latticini?
• Bevete abitualmente più di tre bicchieri di birra, liquori o vino al giorno?
• Avete problemi di masticazione che rendono difficile mangiare?
• Avete abbastanza denaro per comprarvi il cibo?
• Siete in grado di andare al negozio per le vostre spese e cucinarvi il pasto?
• Mangiate sempre soli?
• Avete aumentato o diminuito il peso corporeo per più di 3-5 kg negli ultimi 6 mesi?
Questi sono esempi di domande, non solo della sfera medica, che vanno ad analizzare l’ambito nutrizionale ed hanno il potenziale di indicare un percorso diagnostico/terapeutico che può migliorare la qualità di vita dell’anziano. Se il medico non ve lo chiede, siate proattivi e indicate al medico quale dei punti sopra segnalati è per voi rilevante.
L’abilità funzionale dell’anziano
Per abilità funzionale si intende la capacità di eseguire quei compiti che sono necessari per vivere. Dal punto di vista medico sono classificate fra attività della vita quotidiana ed attività strumentali. Le prime sono attività giornaliere come mangiare, vestirsi, lavarsi, muoversi fra il letto e la poltrona, usare i servizi igienici. Le attività strumentali sono quelle necessarie per vivere una vita indipendente, come pulire la casa, cucinare i pasti, assumere i farmaci correttamente, gestire i propri soldi, usare il telefono. Il medico dovrebbe valutare il grado di indipendenza per il vivere quotidiano dell’anziano, che dovrebbe essere in grado di:
• Lavarsi da solo, o necessitare dell’aiuto solo per alcune parti del corpo come la schiena.
• Prendere i vestiti dall’armadio e vestirsi da solo, con l’eventuale aiuto solo per mettersi le scarpe.
• Andare a letto, alzarsi da letto, muoversi alla poltrona da solo o con l’eventuale aiuto di supporti per la deambulazione
• Mangiare da solo, mentre la preparazione del cibo potrebbe essere fatta da un’altra persona.
Se verificate che iniziate ad avere problemi in uno dei punti sopra riportati, dovete riferirlo al vostro medico di famiglia, che può provvedere a segnalare il vostro bisogno e ad aiutarvi a avere un supporto.
L’ambiente sociale dell’anziano
Le statistiche del mondo occidentale mostrano come il 70% degli anziani che non vivono in case di riposo, condividono la casa con il coniuge o con i familiari, ma ben il 30% vive solo, e questa percentuale è destinata ad aumentare. Abbiamo già discusso di come dovrebbe essere la casa di un anziano (vedi Corriere d’Italia di Luglio 2015). Ma la casa non è tutto: dobbiamo considerare anche la rete sociale attorno all’anziano solo, soprattutto se emigrante Italiano in una grossa città in Germania. Questo punto è molto importante, ed il medico di famiglia che conosce la situazione dovrebbe avere un occhio più attento nel riguardo di molti aspetti che normalmente sono seguiti dal coniuge o dai figli. Purtroppo è molto facile “scaricare” questi anziani perché sono difficili, non ascoltano il medico, non seguono le terapie. Qui si chiede al medico di fare anche da assistente sociale, e quanto meno di segnalare il problema. A Francoforte la Caritas ha formato un gruppo di volontari che con tanta passione seguono gli anziani Italiani soli e spesso incompresi di fronte ai loro bisogni crescenti. Occorre moltiplicare questa iniziativa ovunque in quanto il problema è in crescita, occorrono volontari disponibili a fare in qualche modo da familiare adottivo a questi anziani soli. Abbandonati a se stessi, incapaci di tutelare la propria salute, non avendo chi si prenda a cuore la loro situazione, questi anziani sono le prime vittime di un sistema forse efficiente ma senza umana pietà.
Lo screening nell’anziano
Nel normale processo di invecchiamento esiste un declino delle funzioni fisiologiche che non viene considerato dovuto a malattie. Il trattamento del diabete, ipertensione e glaucoma può prevenire future complicazioni mediche. È anche importante fare uno screening dei tumori per permettere una diagnosi precoce, e molti sono facilmente curabili se trattati prima che si manifestino clinicamente.
Altre problematiche
Di altri problemi che necessitano di essere riportati al medico di base ne abbiamo già discusso in numeri precedenti del Corriere d’Italia, come i problemi di vista (Dicembre 2014), di udito (Novembre 2014), osteoporosi (Marzo 2015), depressione (Settembre 2014). Vi invitiamo a conservare la pagina della salute, in quanto la nostra strategia è di lavorare per schede monografiche, e quindi se conservate i numeri vecchi potreste costruire la vostra libreria su come gestire i problemi di salute nell’età anziana.
In conclusione
Purtroppo dobbiamo ammettere che viviamo in un sistema che comunque non è in grado di soddisfare tutti i bisogni che si sviluppano nella terza età. Occorre che l’anziano sia sempre più consapevole di se stesso e dei propri bisogni e diventi un collaboratore attivo del medico di famiglia, instaurando un rapporto maturo nel quale non pone domande che non possono aver risposta, pretendendo ad esempio di tornare giovane e senza dolori ma, porti all’attenzione del medico ciò che è veramente importante. Ricordatevi che è più facile prevenire un problema più grosso, una complicanza importante, che recuperare una situazione dopo l’evento. La buona notizia è che spesso il medico può aiutarvi!