Sono Antonio, nato 76 anni fa in una contrada di un piccolo Comune del Cilento da una onesta , povera e numerosa famiglia contadina, povera come l’economia della zona. Percepisco una pensione mensile pari a 650 € , mentre quella di mia moglie, avendo pochi anni di contribuzione, ammonta a circa 340 euro.
Abitiamo in affitto; paghiamo un canone mensile di circa 480 €, piu‘ spese di riscaldamento, luce ed acqua. Purtroppo non abbiamo potuto realizzare il nostro sogno iniziale, quello di rientrare tutti in Italia, soprattutto per non incorrere nel rischio di trovarci senza lavoro, sia io che i miei figli. I miei due figli abitano nella mia stessa zona e noi, mia moglie ed io, non abbiamo mai avuto il coraggio di allontanarci da loro, per non sottrarci al godimento del reciproco affetto, della presenza e della vicinanza sia dei figli che dei nostri insostituibili nipotini.
Perché racconto la mia storia, forse comune a tante altre? Il motivo è dettato dalla disperazione e dal costatare la mia impossibilità a poter reagire, se non attraverso questo sfogo, ai soprusi, alla indifferenza, all’ingiustizia, alla ingratitudine a cui sono soggetto da parte del nostro Paese. Posso dire che l’Italia, oltre ai natali, non mi ha mai dato la possibilità di poter vivere la bellezza del territorio dove sono nato, l’affetto della mia gente, ma mi ha costretto da giovincello, con la morte nel cuore, a cercare altrove la possibilità per costruirmi una famiglia e di poterla mantenere dignitosamente.
Nonostante tutto ho sempre investito tutti i miei risparmi in Italia, pensando di poter poi godermi i loro frutti. La mia terra non mi ha dato mai niente, perché fatalmente povera, ma si è arricchita dai miei investimenti e in minima parte anche da quelli dei miei figli. Di essa non abbiamo potuto e non possiamo godere granché. Sono arrabbiato, incazzato (non dovrei usare questo linguaggio alla mia età), deluso, avvilito. È vergognoso essere costretti, io e mia moglie, a pagare, per il frutto dei nostri investimenti di una intera vita, spese pazzesche, ingiuste e mortificanti.
I nostri averi in Italia ci rendono la vita difficile e quasi impossibile. Mi sento derubato nel momento in cui mi si chiede di pagare l’Imu come seconda casa per un importo annuale di circa 1.400 €. Mi sento derubato nel momento in cui sono costretto a pagare circa 700 € all’anno per la spazzatura per un paio di settimane di presenza. Sento parlare di detrazioni. Ma di quali ? Si diceva già tempo fa di questa possibilità, ma il mio Comune non l’ha mai concesse!
Quindi a chi volete prendere per i fondelli, voi politici all’estero e in Italia e l’Anci, se, vigliaccamente, non avete il coraggio delle vostre azioni, lasciando alla sola discrezionalità dei Sindaci il compito di risolvere le questioni ? Perché avete la faccia tosta e ci trattate da ignoranti? Non chiediamo l’elemosina, ma solo il rispetto! Vergognatevi! Mi sento preso per i fondelli dagli amministratori, incivili ed arroganti, dei nostri Comuni che ci trattano a pesci in faccia. Mi sento deluso da una Nazione che ci lascia soli.
Mentre tanti italiani erano costretti a lasciarla per costruirsi una vita onesta e dignitosa sottoponendosi a duri sacrifici, i nostri connazionali in Italia, tra ruberie ed imbrogli di tanti amministratori ladri e di tanti cittadini altrettanto mangioni, è stata ridotta al punto vergognoso in cui è. Non è giusto essere trattati in questo modo per responsabilità di politici corrotti, di amministratori incapaci e voraci, che hanno peggiorato le condizioni economiche dei nostri territori, che costringono ancora oggi tanti giovani al cercare fortuna all’estero.
Non ho sufficiente forza per gridarlo, ma è un’ingiustizia clamorosa! Non mi spiego come mai i nostri rappresentanti eletti all’estero non riescano a trovare una soluzione e rendere giustizia a tutti gli italiani nel mondo che con i loro sacrifici hanno investito in Italia il frutto dei loro sudori. Ho il rammarico di dover lasciare ai miei figli il frutto dei sacrifici della nostra vita su cui gravano, vergognosamente, oneri che richiederanno ulteriori sacrifici. Non li ho ancora resi intestatari dei beni per sottrarli a questa ingiustizia, conoscendo anche le loro difficoltà per portare avanti le loro famiglie.
Cosa intendono fare i nostri eletti all’estero ed i nostri amati politici italiani ed amministratori locali? Se non riusciranno, a risolvere questa penosa e grave ingiustizia, con quale coraggio pensano di presentarsi alle prossime elezioni politiche? Attraverso il nostro voto abbiamo garantito loro un dignitoso stipendio e loro cosa ci hanno dato in cambio? Vergogna per il persistere di questa grave ingiustizia di cui nessuno dei nostri rappresentanti politici ne avverte nella misura giusta la sua gravità.
Non siamo, noi italiani nel mondo, rappresentati e governati dignitosamente!!!! Dobbiamo ribellarci e far sentire la nostra rabbia!!! Non possono continuare a derubarci!