L’industria turistica italiana è in grande affanno. Sono anni che lo sentiamo dire. Colpa della crisi economica internazionale, colpa delle strutture ricettive inadeguate, colpa dei prezzi troppo alti, colpa di Turchia e Croazia che ci fregano con costi di gran lunga inferiori. Anche i flussi dalla Germania verso il Belpaese non sono più quelli di una volta, pur mantenendosi su cifre rispettabili.
Gli uffici dell’Enit, così come gli assessorati delle singole regioni, fanno quello che possono per rilanciare il “prodotto” Italia, partecipando alle fiere, inventandosi promozioni, organizzando serate. Ma finora non si vedono all’orizzonte segnali che indichino un’inversione di tendenza. Ma ora sta per entrare in scena Michela Vittoria Brambilla. Un anno fa è stata nominata ufficialmente ministro del turismo e da allora si è messa in testa di affrontare la questione di petto, con cipiglio da ex imprenditrice. Vuole «rilanciare il brand Italia», ha sostenuto in diversi interventi. Vuole «far crescere l’incoming verso l’Italia». E per realizzare questi obiettivi sta ideando degli stratagemmi formidabili.
L’ultimo l’ha presentato proprio in Germania, a Düsseldorf, dove ha incontrato lo scorso 14 aprile i principali tour operator tedeschi. Davanti alla platea di giornalisti e addetti ai lavori la nostra Michela Vittoria ha estratto dal cilindro la carta vincente, quella che porterà alla soluzione della crisi. Si chiama Easy Italia, una «linea telefonica amica», un servizio di assistenza che sarà in funzione da metà maggio. Chiamando il numero 039039039 chiunque potrà avere informazioni in inglese, tedesco, francese, spagnolo, russo e naturalmente cinese.
Mancano l’arabo e l’hindi, ma siamo certi che presto si rimedierà a tale lacuna. Che genialata stupenda! Ma come hanno fatto gli altri a non pensarci prima! Ecco perché negli ultimi anni sempre meno turisti tedeschi si sono messi in marcia verso le nostre spiagge e le nostre città d’arte. Noi, ingenui, credevamo che fosse per la paura di essere derubati, o per i conti stratosferici degli hotel, o per il fatto che i musei in agosto chiudono nella pausa pranzo, o perché i treni sono lerci, o anche perché mancano gli ostelli della gioventù. E invece la Michela Vittoria di Lecco, ha capito tutto e con sagacia ha trovato la soluzione del problema. Ma certo! Quello che mancava ai turisti stranieri era Easy Italy, l’assistenza telefonica, il numero verde (che poi non è neppure gratis) da fare quando ci si trova in ambasce.
Brava Brambilla, avanti così. Chiudiamo pure la sede Enit di Berlino (anziché valorizzarla quale trampolino di lancio per tutta l’Europa orientale) e lanciamo il telefono amico per turisti in difficoltà! Con idee di questo tipo la nostra ministra rischia di finire peggio del non compianto Francesco Rutelli, il quale nel 2007, da ministro dei Beni Culturali con delega al turismo, pensò di risollevare le sorti dell’industria turistica con un’altra memorabile invenzione: un portale web tutto dedicato al turismo diretto verso l’Italia! Pare sia costato la bellezza di 45 milioni di euro ai contribuenti e non sia mai servito a nulla. Per concludere, ci permettiamo un suggerimento alla nostra volenterosa ministra. Se proprio si vuole introdurre una linea telefonica di assistenza per i turisti, almeno si abbia il buonsenso di non chiamarla Easy Italy. Chiamatela “Italia facile” che suona pure meglio.
Non per rendere omaggio al purismo linguistico, ma se vogliamo promuovere il “prodotto” Italia, sforziamoci di lasciare da parte il brand, l’incoming e i tour operator. Cominciamo col promuovere la lingua italiana, che è una risorsa favolosa e non costa nulla.