L’enunciazione, stringata ma esatta, non evidenzia, però, i contenuti reali di questa disciplina che coinvolge, uomini, idee e partiti. In definitiva, è la politica o, meglio, la sua gestione, a rendere possibile la vita di un Paese. L’Italia, ovviamente, non si discosta da questo enunciato.
Da noi, in ogni caso, tale scienza s’è trasformata in poco più di un ventennio. Insomma, la Penisola, così come l’abbiamo conosciuta sino alla fine degli anni’90, ha subito una trasformazione imprevedibile sotto tutti gli aspetti. Alleanze e apparentamenti compresi. Per una buona metà della seconda parte del secolo scorso, il potere legislativo e, di conseguenza, quello esecutivo avevano origine da due tipi d’alleanza.
Il “Centro/ Destra” e il “Centro/Sinistra”. Quest’ultimo sbarcato anche nel nuovo millennio, ma con un’evoluzione che ne ha modificato le strategie e i piani operativi. Oggi “Destra”, “Centro” e “Sinistra” hanno un significato relativo e la forza dei numeri vince su i concetti ideologici di una politica che ha sempre meno riferimento col passato dal quale, a torto o a ragione, ha avuto origine. I partiti “grandi” che, poi, erano anche “grandi partiti”, non esistono più.
La “Destra” s’è trasformata in una palude di centro della quale riusciamo, sempre meno, a identificare i confini. Il “Centro” non esiste, in definitiva, più e la “Sinistra” ha ben poco di quella strategia di governo nata come”Compromesso Storico”. Tutta la politica ha subito una trasformazione che, però, ci guardiamo bene di definire evoluzione. Intanto, non ci sono più “grandi” partiti e le maggioranze di governo sono il frutto di compromessi “instabili”.
È poco efficace, al punto in cui ci troviamo, tentare di focalizzare le strategie delle alleanze. Servirebbe a poco. Forse, anche le idee più chiare potrebbero tramontare. Certo è che se prima si poteva fare dei confronti e, di conseguenza, scegliere ciò che si riteneva il meglio, ora non è più possibile. O si prende ciò che c’è, o si rischia una “crisi”. Intanto, più di un quinquennio è trascorso senza elezioni politiche nazionali.
I Governi, nel frattempo, si sono succeduti con criteri che non abbiamo mai compreso nella loro interezza. Poi, è stata la volta di Renzi. Un Sindaco, non parlamentare, che ha accettato di guidare l’Italia in uno dei suoi periodi più difficili. Col tempo, abbiamo capito che la politica italana è sempre un rimedio meno valido per le necessità del Paese. Solo dopo una chiara analisi sul voto futuro, ogni riserva potrà essere sciolta. Anche se non con la certezza di salvare l’Italia dal suo degrado.