Spettabile Redazione, ho letto con interesse l’articolo su Corriere d’Italia di gennaio, a pag. 5, dedicato al tema della nuova immigrazione. Un tema che sta molto a cuore alla scrivente Ambasciata e che pertanto mi preme affrontare brevemente in questa mia lettera. Tra l’altro, ci tengo a segnalare che proprio per quanto riguarda lo studio del citato gruppo “minor” è coinvolta l’Ambasciata che siede, insieme a quella spagnola, al tavolo del Consiglio.
Non posso che condividere la descrizione che della nuova immigrazione viene fatta, laddove si parla di una “quasi totale mancanza di progetto” e di “aspettative irrealistiche di alcuni di questi giovani”. È il messaggio che, in diverse circostanze e in varie occasioni, anche da parte di questa Ambasciata si è cercato di trasmettere, soprattutto in merito a chi lascia l’Italia e viene in Germania con la falsa aspettativa di trovare immediatamente lavoro e preferibilmente nel settore per cui si è studiato nel nostro Paese.
Mi preme però, trattandosi di un tema così delicato, dare alcune precisazioni rispetto alla frase, che mi sento di definire un poco “semplicistica”, con cui si chiude l’articolo (il cui autore – noto per inciso – è anche Consigliere del CGIE Germania), laddove viene scritto che “manca ancora, nel tassello, l’impegno dell’Amministrazione italiana”. Il tema della recente immigrazione è, oramai dal 2012, uno dei tre macro-argomenti (insieme a quello dei servizi consolari e a quello dell’inserimento scolastico) all’ordine del giorno delle periodiche riunioni di coordinamento consolare che si tengono in Ambasciata, con la partecipazione delle rappresentanze della collettività (CGIE, Comites, parlamentari eletti sulla circoscrizione estera).
La maggioranza dei nuovi arrivi è in piena età lavorativa e, potenzialmente, perfettamente impiegabile. Si rileva tuttavia, e questo è il dato preoccupante, una crescente difficoltà del mercato del lavoro tedesco ad accogliere e ad impiegare questi nuovi arrivi. Nostri contatti nel settore accademico e delle indagini sociologiche confermano trattarsi di persone in possesso di un elevato grado di istruzione e di un certo spirito di adattamento. In molti casi però il posto di lavoro che viene ottenuto in Germania non corrisponde alle aspettative e non è in linea con il titolo di studio posseduto.
Utile iniziativa è stata, nell’ambito dell’attività di coordinamento consolare e Intercomites del 2013/2014, quella di redigere un vademecum per i nuovi italiani che vengono in Germania, comprensivo di informazioni sui primi passi da compiere in territorio tedesco e sui principali servizi consolari erogati dalla nostra rete consolare. La guida, patrocinata dall’Ambasciata, si trova oramai da tempo on-line e ha riscosso notevole successo contenendo in maniera dettagliata tutta una serie di informazioni molto concrete. Nel caso del sito internet dell’Ambasciata, il “link” alla guida si trova nella pagina denominata “trasferirsi in Germania”, nella quale, tra le altre, compaiono utili informazioni in merito a “ricerca lavoro”, “ricerca casa”, “corsi di lingua”.
Varie delle informazioni e dei suggerimenti indicati, in particolare in merito alla ricerca del lavoro, sono l’esito della collaborazione in essere da tempo con la Bundesagentur für Arbeit: l’Agenzia federale del lavoro tedesca punta infatti a coinvolgere il maggiore numero di connazionali fornendo loro consulenza in materia di opportunità lavorative, corsi di lingua e formazione professionale. Un suo autorevole funzionario ha anche preso parte in un utile momento informativo ad una delle nostre riunioni di coordinamento consolare. Sempre nel 2013/2014, nell’ambito dell’attività specifica svolta dalla cancelleria consolare a Berlino, è stato costituito un gruppo di lavoro sull’occupazione giovanile, coinvolgendo qualificati esponenti della società civile che sono in contatto con la collettività italiana (COMITES, Patronati, enti religiosi e caritatevoli, associazioni), per discutere insieme delle principali problematiche dei giovani, delle loro possibili soluzioni e per scambiare e replicare rispettive esperienze di successo in tale ambito.
Mi risulta che analoghe iniziative abbiano luogo in varie altre circoscrizioni consolari in Germania. Di particolare interesse è poi la collaborazione tra Germania e Italia nel fondamentale settore della formazione duale. Ricordo in questo senso il Memorandum of Understanding firmato a quattro mani dagli allora Ministri per il Lavoro e per l’Istruzione e dalle controparti tedesche nel novembre del 2012 a Napoli e che ha rappresentato una buona base di collaborazione in questo campo tra Italia e Germania. Su questo solco alcune iniziative sono sorte. Ne cito una sola, per ragioni di attualità cronologica.
Ho incontrato proprio la scorsa settimana in Ambasciata una delegazione dell’Unione Provinciale Artigiani Padova che ha illustrato un progetto in essere con la città di Friburgo nel settore della formazione duale. Sono attualmente 10 i giovani connazionali a Friburgo da oltre un anno, una delle quali era in loro rappresentanza presente all’incontro (ma già è uscito a Padova un nuovo bando per altri 30 ragazzi per la durata di 3 anni di progetto), finanziati con fondi del progetto “MobiPro” del Ministero del Lavoro tedesco e con fondi europei (“Job of my Life”) canalizzati da Ministero del Lavoro stesso ed Agenzia Federale del Lavoro. I giovani operativi a Friburgo stanno avendo modo di confrontarsi con una realtà sociale e culturale differente, di crescere professionalmente in un contesto innovativo, di apprendere attraverso metodi di formazione duale e, una volta terminato il periodo in questione, di fare rientro in Italia per utilizzare nel nostro Paese quanto appreso in Germania. Elemento fondamentale per il successo che l’iniziativa sta avendo è la formazione linguistica dei partecipanti che hanno frequentato a Padova, prima di partire per Friburgo, corsi di lingua tedesca presso centri di formazione dell’Unione Provinciale Artigiani. In ambito locale l’iniziativa è patrocinata dal Ministro per gli Affari Europei della Regione Baden-Wuerttemberg e fortemente sostenuta dal Sindaco di Friburgo.
A Padova in particolare è appoggiata dall’Ente Bilaterale Artigianato Veneto, il cui Presidente era ieri egualmente presente in Ambasciata. In sintesi e per concludere – spettabile Editore – trovo che definire sic et simpliciter “mancante” l’impegno dell’Amministrazione italiana in un settore così delicato non aiuta a cogliere appieno la complessità del problema e ad individuare possibili strategie per affrontarlo insieme.
Distinti saluti. Pietro Benassi, ambasciatore d’Italia a Berlino