L’autunno è arrivato trainandosi la gerla, pesantissima, d’una estate che è passata in sotto tono. Poi, con l’inverno, i nostri problemi non diminuiranno ed il profilo socio/politico del Paese resterà sbiadito; per non scrivere inesistente. Soprattutto sul fronte occupazionale.
Renzi non è più il “Primo Uomo” della maggioranza di Governo. L’opposizione, anche se con una sorta di sordina, replica ai suoi interventi e gli alleati potrebbero essere meno dalla sua parte se, Dio non voglia, si dovesse approdare ad elezioni anticipate dopo il varo, che riteniamo imminente, della nuova legge elettorale. Intanto, verso fine d’anno, si procederà alla nomina dei Membri dei Com.It.Es. Dopo un lungo Calvario, anche questi Organismi, sempre meno rappresentativi, saranno rivotati.
Non mancheranno molte facce del passato e poche, pochissime, di nuove. Durante l’estate, abbiamo avuto contatti, anche personali, con Connazionali residenti all’estero e in Patria per brevi periodi feriali. Ci siamo, così, resi conto che ogni “frutto” ha la sua “stagione”. Quella che è passata ha solo evidenziato problemi che ci trascinavamo dalla primavera e che si complicheranno in inverso. Stagione dai gravi interrogativi di natura non solo meramente politici. I “Mille Giorni” del nostro Capo del Governo, potrebbero ridursi a cinquecento. Cioè a poco meno di un anno e mezzo di governo da gestire sempre in faticosa salita. Del resto, d’illusioni non ce ne siamo mai fatte.
Le allettanti promesse del Primo Ministro, non confortate dalla coerenza di suoi numerosi ministri, ci hanno lasciato parecchio frastornati. Dato, però, che saranno le stagioni a determinare gli eventi del Governo e della sua linea politica, a noi non resta che prendere in esame gli eventi che potrebbero condizionarne gli sviluppi. Non è che ci manchi la fiducia nella figura di Renzi. Resta, però, da verificare le strategie degli alleati che non intendono rimanere in posizioni marginali come, del resto, sono le attuali.
Voler essere ottimisti resterebbe solo un atteggiamento insignificante e poco percorribile dal buon senso di un Popolo stremato da un’economia che s’è fatta ingestibile. In questi mesi, che ci separano da fine anno, sarà nostra premura mostrare le eventuali prospettive positive per evitare il peggio. È vero che ci contiamo poco, ma non intendiamo remare contro a priori. Saranno le stagioni a dare consistenza alle decisioni politiche della maggioranza ed opposizione. Intanto, l’Italia vive il suo tempo con grandi difficoltà.