Il provvedimento di economia più atteso dell’anno è diventato legge. Sicurezza e Mezzogiorno, famiglie e imprese. Ma anche istruzione e cultura passando per una stretta alla pubblicità dei giochi e per un pacchetto di norme che dovrebbe facilitare l’uso della moneta elettronica. E poi il punto cardine della legge di Stabilità, il taglio delle tasse, coperto in gran parte con risparmi sulla spesa pubblica.
Il saldo totale della manovra appena approvata, dopo le modifiche parlamentari rispetto al testo presentato inizialmente dal governo, sale a circa 35 miliardi. Vediamo allora le misure che avranno un impatto sulla vita dei cittadini italiani ed in particolar modo su quei cittadini che vivono all’estero e sulle attività delle imprese del Paese. Revisione delle imposte sul mattone con abolizione della Tasi sulla prima casa, dell’imu agricola e sui macchinari imbullonati, rinnovo dei contratti per il pubblico impiego (con poche risorse però), riapertura del dossier pensioni con l’introduzione del part-time per chi è prossimo alla pensione, opzione donna per tutto il 2015 ed approvazione della settima salvaguardia per 26.300 lavoratori.
Ancora: proroga degli sgravi contributivi per i lavoratori assunti a tempo indeterminato con un format però ridotto rispetto a quello attualmente vigente, diviene più conveniente il regime forfettario per gli autonomi, congelamento al 27% per un altro anno delle aliquote contributive della gestione separata, misure per il sociale (90 milioni di euro per il Dopo di Noi e 400 milioni per il fondo delle non autosufficienze), canone rai in bolletta.
Sono queste le principali voci che entrano ufficialmente nella legge di stabilità per il 2016 (legge 208/2015). Ma nel menù c’è anche il superammortamento e il ritorno della detassazione sul salario di produttività in busta paga, l’innalzamento dell’uso del contante a 3mila euro, la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia su aumento Iva e Accise, la proroga dei bonus legati alle ristrutturazioni edilizie, alla riqualificazione energetica, il bonus mobili (con l’estensione anche alle giovani coppie), una ulteriore stretta sulla spending review, un capitolo dedicato alla sanità, al comparto difesa sicurezza e soccorso pubblico con l’arrivo degli 80 euro mensili. Per i pensionati ancora c’è l’estensione della no tax area dal 2016. Un primo importante passo è stato fatto.
A favore delle politiche per gli italiani all’estero per il 2016 invece sono previsti: 3,4 milioni di euro per la promozione della lingua e cultura italiana all’estero e per il sostegno degli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all’estero; 500 mila euro come incremento della dotazione finanziaria per gli Istituti Italiani di cultura; 100 mila euro per il funzionamento del CGIE; 100 mila euro per il funzionamento dei Comites e del Comitato dei loro presidenti; 650 mila euro ad integrazione della dotazione finanziaria per i contributi diretti in favore della stampa italiana all’estero; 100 mila euro in favore delle agenzie specializzate per i servizi stampa dedicati agli italiani all’estero; 150 mila euro per promuovere l’attrattività delle università attraverso la diffusione dei corsi di lingua italiana online.
È stato un risultato difficile da raggiungere e frutto di un lavoro coeso e coordinato, ma ciò che dispiace, però, non essere riusciti ad ottenere quanto inizialmente era stato richiesto in Commissione Bilancio ovvero ulteriori 50 mila euro sia per il CGIE che per i Comites, un ammontare totale di 4,7 milioni di euro per la lingua e cultura, ulteriori 250 mila euro per gli IIC e 150 mila euro per la stampa italiana all’estero, ulteriori 100 mila euro sia per le agenzie di stampa specializzate, sia per i corsi di lingua italiana online. La commissione, inoltre ha bocciato anche l’emendamento 4.90 che chiedeva l’equiparazione degli immobili degli italiani residenti all’estero come prima casa per l’esenzione dal pagamento IMU.
Rimane invariata, invece, l’agevolazione su IMU, TASI e TARI per i pensionati residenti all’estero. Ad ogni modo, la battaglia perché gli italiani all’estero sia considerati come coloro che sono in Patria non è certo finita perché si possa incrementare ulteriormente le risorse a favore dei capitoli di spesa per gli italiani all’estero. Inoltre, anche nella legge di stabilità di quest’anno, si delinea quello che è considerato un attacco frontale ai Patronati con un taglio lineare di 48 milioni, che di fatto ne smantella la rete sia in Italia che all’estero. Più volte si è affermato che il sistema andava cambiato, ribadendo però l’importante ruolo svolto da queste organizzazioni nelle comunità degli italiani all’estero. Per questo motivo è stata chiesta una diminuzione del taglio da parte del Governo. Da diversi mesi, il Comitato per le questioni degli Italiani all’estero sta svolgendo una serie di audizioni e missioni sul territorio per fare chiarezza sul lavoro, importantissimo, svolto dai Patronati e su alcune storture che in questi anni hanno penalizzato e svalutato il loro lavoro giustificando erroneamente i tagli.
Ma tra i tanti provvedimenti uno importante per la serenità delle famiglie sicuramente è quello sul: “Gioco d’azzardo e cura delle ludopatie” – Vengono introdotte nuove norme che vietano la pubblicità dei giochi con vincita in denaro nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste dalle ore 7 alle ore 22 di ogni giorno; in particolare è vietata la pubblicità che incoraggia il gioco eccessivo o incontrollato, che neghi i rischi del gioco, che presenti il gioco come un modo per risolvere i problemi finanziari, che induca a ritenere che la competenza del giocatore possa permettere di vincere sistematicamente, che si rivolga o faccia riferimento ai minori, che presenti l’astensione dal gioco come un valore negativo, che contenga dichiarazioni infondate sulle possibilità di vincita, che faccia riferimento al credito al consumo ai fini del gioco.
Dal prossimo anno non sarà possibile installare nuove slot ma solo sostituire quelle già esistenti, precludendo la possibilità di apparecchi aggiuntivi. A partire dal 2017 si prevede, dunque, una riduzione del 30 per cento delle newslot rispetto agli apparecchi attivi al 31 luglio 2015.
Inoltre, il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, predisporrà campagne di informazione e sensibilizzazione, in particolare nelle scuole, sui fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo. Istituito infine, presso il Ministero della Salute il Fondo per il Gioco d’azzardo patologico-Gap, con una dotazione di 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2016.
Questo insieme ad altri provvedimenti è quanto ha stabilito il governo per il popolo italiano in e fuori nazione per il prossimo 2016, nonostante ancora si debba fare molto per i nostri connazionali che vivono all’estero e che non sono certamente cittadini di serie B.