Sono trascorsi due anni dall’apertura a Saarbrücken dello Sportello consolare, dopo la chiusura del Consolato italiano nella capitale del Saarland il primo settembre del 2010. La chiusura di Saarbrücken fu molto sofferta e contrastata in un fronte comune dal governatore del Saarland Peter Müller, dal Comites di Saarbrücken, dai sindacati del Dgb e dal coordinamento estero della Confsal-Unsa con l’impegno personale del consigliere Cgie Mauro Montanari.
E così l’apertura dello Sportello consolare fu accettata con un occhio che piange e uno che ride dai 23.000 italiani del Saarland, che si videro almeno risparmiata la lunga trasferta a Francoforte per i servizi consolari. Due anni di vita non certo facili. Accoglimento di tutte le domande di servizi consolari a Saarbrücken con un’utenza cresciuta di altre 10.000 unità provenienti dalle zone del Palatinato più vicine al Saarland. Vita difficile anche sul fronte sindacale per questo Sportello consolare.
I sindacati confederati non l’hanno visto mai di buon occhio al momento in cui lo Sportello consolare ha abolito, di fatto, la possibilità di collocamento di personale di ruolo inviato da Roma. Dall’altro lato il sindacato Confsal-Unsa che vede in questa struttura la possibilità di tutela dei servizi consolari, insistendo con la richiesta d’invio di personale di ruolo.Bilancio dopo due anni? Esperimento riuscito ma non curato. Dal 31 luglio di quest’anno a Saarbrücken sono rimasti solo tre impiegati a seguito del pensionamento di uno dei quattro già stanziati.
La situazione si è aggravata con la prolungata assenza di un’altra impiegata. Nessun rimpiazzo per l’impiegato in pensione e per l’assente con la riduzione del numero di addetti ai lavori a due unità. Il Presidente del Comites di Saarbrücken ha già annunciato che non resterà a guardare passivamente lo smantellamento dei servizi nella capitale del Saarland. La Confsal-Unsa ha annunciato azioni di lotta contro la deprecabile distrazione della Sede centrale di Francoforte sul Meno nei confronti della preziosa unità operativa a Saarbrücken che alleggerisce il Consolato Generale a Francoforte di oltre 30.000 utenti, assumendosi anche l’onere del servizio telefonico per l’intera circoscrizione di Francoforte sul Meno (130.000 italiani iscritti all’Aire). Peccato.
Resta solo la speranza che il Mae non lasci perire questo sportello consolare, dove si è dimostrato che è possibile risparmiare e salvaguardare i servizi consolari.