Una scuola bilingue è più importante per un’integrazione culturale o per un’esperienza linguistica?
Io posso parlare della realtà della nostra scuola, il Pinocchio. La maggior parte delle nostre famiglie sono perfettamente integrate nel tessuto sociale e culturale tedesco. A differenza di 40 anni fa, quando le famiglie desideravano offrire l’opportunità d’insegnamento del tedesco ai propri figli perchè questi non avessero difficoltà alle elementari, oggi la nostra clientela ha l’esigenza opposta, cioè offrire ai figli un insegnamento della lingua italiana per mantenere un punto di contatto con l’Italia. La maggioranza dei genitori parla meglio il tedesco prima dell’italiano. Adesso forse, con la nuova ondata di immigrazione dall’Italia in crisi economica, arriveranno nuove famiglie che cercheranno il nostro asilo ancora una volta per aiutare i figli ad apprendere bene il tedesco.
Ricerche dimostrano che i bambini che imparano una seconda lingua prima dei 7 anni sviluppano un sistema celebrale che favorisce l’apprendimento rapido di una terza o quarta lingua.
Assolutamente vero. Come assistente scientifica alla facoltà di Scienza dell’Educazione, sui temi di bilinguismo e tedesco come seconda lingua dell’Università di Francoforte, posso confermare che il bilinguismo, fin dalla più tenera età, è un’opportunità preziosissima per tutti i bambini. Da noi, l’educazione bilingue italiano-tedesco avviene attraverso il gioco, attraverso i canti e le attività motorie. Offriamo corsi di ginnastica, accompagnata da strumenti musicali, tipo i tamburelli oppure il flauto. Offriamo molto spazio ai nostri alunni per attività creative, quale ad esempio il disegno con vari materiali e diverse tecniche. Noi seguiamo una pedagogia che parte dal bambino e che vede il bambino al centro del sistema di apprendimento. Vediamo il bambino come un individuo curioso in grado di costruire il proprio sapere a farsi portavoce delle sue esigenze.
Dal 2013, questi vantaggi verranno dunque estesi anche ai bambini a partire da un anno di età.
Con una legge recente, tutti i Comuni sono stati chiamati a creare nuovi posti negli asili nido per garantire ai genitori interessati un posto sicuro ai propri figli. Si stima che solo il 50% dei genitori aventi diritto sia effettivamente interessato. Nonostante ciò, il numero assoluto di posti necessario è molto alto. I Comuni, pur auspicando un posticipo dell’applicazione della Legge, hanno preso accordi con gli enti gestori per garantire il raggiungimento della disponibilità nei tempi assegnati. Il Comune di Francoforte stima di aver raggiunto una copertura per il 39% delle famiglie. Occorre coprire il restante 11%. La Diocesi di Limburg si è impegnata a creare 1000 posti in tutta la regione di competenza. Il nostro asilo, il Pinocchio, si è impegnato ad offrire 20 posti a partire dalla fine del 2013 ed è a tal fine che attualmente siamo impegnati in un lavoro di ristrutturazione dei locali, con il contributo importante del Comune.
Che ne pensa della proposta partita dalla Baviera riguardante il Kinderbetreuungsgeld?
Questa proposta, così come espressa, non ha molto senso. Non ho problemi ideologici per il mantenimento del bambino a casa, ma a livello politico sarebbe opportuno favorire maggiormente buone strutture funzionali. Un contributo generalizzato alle famiglie, che si impegnano a tenere a casa i propri bambini, potrebbe disperdersi facilmente nel nulla. Se vogliamo mutuare un’espressione tedesca, è proprio come l’acqua di un annaffiatoio sparsa su un terreno vasto. Per alcune famiglie, la proposta potrebbe andare addirittura a detrimento del bambino e del suo mancato inserimento ed integrazione nella società tedesca. A mio avviso, sarebbe più efficace investire nelle strutture scolastiche. D’altro canto però, esiste un problema di assunzione di personale qualificato, sia per le scuole materne che per gli asili nido. La necessità di ricoprire posizioni nel personale potrebbe spingere alcuni enti gestori ad assumere profili non qualificat
Il Pinocchio è un asilo bilingue che funziona bene. Si può dire che lei è a capo di una ‘best practice’. Che suggerimento potrebbe dare ad altri colleghi che dirigono un asilo bilingue?
Questa è una bella domanda e la risposta può essere complessa, perchè tocca vari aspetti della gestione. In breve, penso che l’aspetto più importante per garantire il successo di una struttura scolastica, sia quello di mantenere un colloquio costante con i genitori e considerarli come veri e propri partner. È naturale che alle volte ci possano essere dei conflitti, ma i genitori hanno bisogno di essere ascoltati, essere visti come persone competenti. Per il discorso dell’integrazione culturale, ad esempio, è importante scambiare le idee con i genitori che sono gli elementi chiave per far sì che l’integrazione si mantenga.
A proposito, un’ultima domanda sul mantenimento delle tradizioni tipiche della cultura italiana in Germania in armonia con gli aspetti di integrazione. Quali iniziative propone l’asilo Pinocchio al riguardo?
Noi siamo di fatto un’istituzione tedesca e la nostra scuola soddisfa appieno i requisiti di legge e svolge i programmi previsti per le scuole tedesche. Rispetto alle altre scuole, abbiamo anche un piccolo contributo del Ministero degli Affari Esteri che ci aiuta a gestire un gruppo giornaliero di preparazione all’imminente ingresso alla scuola elementare. Tuttavia, da noi non si studia la storia e la geografia italiana. Non sarebbe adatto agli interessi dei bambini di 3 ai 6 anni. Manteniamo però la tradizione della festa della Befana o delle attività creative ispirate all’arte culinaria italiana. Riusciamo a trovare argomenti interessanti in italiano idonei all’età dei bambini. Alla fine, vogliamo considerarci cittadini d’Europa. Non ci limitiamo entro confini geografici, ma cerchiamo di prendere il meglio dalle nostre culture di origine e adozione.