Tra sabato e domenica, 24 e 25 Settembre, presso la sede dell’ENIT di Francoforte, si è tenuta la seconda riunione per il 2016 dell’Intercomites Germania. Ai lavori hanno preso parte tutti i 10 Presidenti Comites, i 6 membri del CGIE Germania e il Consigliere per gli affari sociali dell’Ambasciata, il Dott. Massimo Darchini. Tra i membri residenti nella nostra città, hanno partecipato il Presidente Comites Francoforte, Calogero Ferro e il Consigliere CGIE, Vice presidente Amministrativo e membro dell’Esecutivo il Dott. Vincenzo Mancuso
I lavori hanno avuto a oggetto diversi temi, alcuni davvero centrali perché afferiscono sia con la reale natura e funzione dei Comites stessi, sia con le risorse per il loro mantenimento. Questioni ontologiche e finanziarie dunque, che hanno dato vita a un acceso confronto tra i delegati presenti.
Già nelle settimane passate, l’Intercomites aveva lavorato a una proposta di riforma degli organismi di rappresentanza, di cui alla Legge 286 del 2003, arrivando a produrre un testo, approvato domenica all’unanimità, che nei suoi contenuti di massima si sviluppa attorno a tre punti principali.
Il primo è la necessità d’incrementare o per lo meno mantenere, il numero dei Comitati oggi esistenti sul territorio. I continui nuovi arrivi di connazionali in Germania, infatti, suggeriscono la necessità di aumentare e meglio strutturare la presenza dei Comites nelle diverse regioni tedesche. Presenza che si vorrebbe capillare per meglio intercettare e rappresentare le istanze dei cittadini italiani residenti all’estero.
Il secondo punto, forse il più importante, riguarda la necessità di ridefinire e valorizzare le funzioni, i poteri e le prerogative del Comites, aumentandone i margini di autonomia rispetto alle autorità consolari. Sul tema si è acceso un lungo confronto, perché la ragion d’essere dei Comites passa necessariamente dall’individuazione dei suoi poteri e dei suoi rapporti con le autorità locali e consolari. Quello che l’Intercomites chiede è una maggiore autonomia dai Consolati e la possibilità di essere un organismo di controllo capace di monitorare la stessa attività consolare, proponendo su di essa un parere quadrimestrale. Altra funzione importante riguarda i pareri espressi dai Comites nei confronti dei bilanci preventivi di coloro che fanno richiesta di contributi. Questi pareri dovrebbero essere vincolanti, altrimenti continueranno a essere disattesi.
Si è inoltre ragionato su come rafforzare la comunicazione tra le Istituzioni ministeriali italiane e le amministrazioni locali del Paese ospite da un lato e la comunità italiana dall’altro. Anche in questo campo i Comites rivendicano una maggiore autonomia dai Consolati e dall’inevitabile alternanza dei loro Consoli. Nella sua funzione di portavoce della collettività italiana, di difesa dei suoi diritti e di rivendicazione delle sue istanze, i Comites dovrebbero poter avere una maggiore indipendenza e strumenti più efficaci per dialogare e confrontarsi con gli altri soggetti con cui sono tenuti a cooperare.
I delegati hanno inoltre redatto una lunga lettera, indirizzata al Ministro Gentiloni, ai Senatori Micheloni e Tonini e all’Onorevole Porta. Il loro intervento verte sul Cap. 3153/2017, in tema di risorse e procedure burocratiche per lo stanziamento dei contributi agli enti gestori di corsi di italiano. Precisando che sui fondi disponibili e sui tempi della loro erogazione, ogni anno si rinnova una forte incertezza, si osserva che quest’ultima determina una pianificazione provvisoria dei lavori che è poi concausa della perdita di alunni nei corsi di lingua e cultura. E’ invece necessario che già nel mese di Ottobre si diano tutte le informazioni, in modo chiaro e definitivo. Per ottenere questo risultato, è auspicabile un ripensamento delle procedure burocratiche esistenti, che sono farraginose e allungano i tempi di erogazione dei contributi.
Approvata la lettera a pieni voti, i delegati hanno affrontato la delicata questione degli anziani italiani in Germania. Nelle città a forte flusso migratorio, occorre individuare le necessità e le modalità per poter aiutare gli anziani italiani. Questo perché i problemi non sempre sono gli stessi, soprattutto in ragione della realtà economica dei nostri concittadini anziani, che è variegata e determina esigenze molto diverse. Si discute sulla necessità di creare spazi di incontro dove non solo i nostri anziani possano svagarsi, ma che siano anche punti di informazione, di assistenza sociale e sanitaria. L’Intercomites, ritenendo necessario fare un’analisi accurata per capire “chi sono i nostri anziani”, ha dato incarico al Comites di Berlino perché rediga un documento che verrà discusso nella riunione che si terrà nei prossimi mesi nella capitale tedesca.
In tema di conferenza degli italiani eletti negli organismi politici tedeschi, si pensa a un incontro con tutti gli eletti, a prescindere dalla loro appartenenza politica, affinché si possano confrontare e coadiuvare nel lavoro di tutti i giorni e in un’ottica di più ampio respiro. L’obiettivo è quello di creare sinergie tra le diverse realtà e di mettere in comune le esperienze per riuscire a meglio incidere nella vita politica tedesca, dal livello comunale fino a quello regionale.
I lavori si chiudono con un pensiero alle vittime dei recenti terremoti. I Comites sono stati molto attivi nell’invitare i concittadini a fare donazioni per le diverse raccolte fondi già esistenti. Secondo il Presidente dell’Intercomites Germania, Tommaso Conte, questo è il ruolo del Comites: stare vicino alla gente e aiutarla nel momento del bisogno.
Foto: I presidenti Comites e alcuni rappresentanti del Cgie Germania