Il 9 febbraio, nei locali messi a disposizione dal Comites di Saarbrücken, quattro funzionari del Consolato di Francoforte hanno effettuato la prima delle presenze quindicinali previste, che dovrebbero sostituire lo sportello consolare di quella città soppresso nel mese di luglio dello scorso anno. Decine d’italiani si sono presentati a questo primo appuntamento: un’affluenza considerevole se si pensa che la gente non era stata adeguatamente informata e, dunque, destinata a crescere notevolmente.
Questo servizio consolare dovrebbe garantire agli oltre 22.000 italiani del Saarland, cui si aggiungono quelli del Rheinland- Pfalz, un servizio minimo da parte dell’amministrazione italiana, tale da attenuare i disagi che questa numerosa comunità deve oggi sopportare poiché costretta, anche per le più piccole esigenze, a rivolgersi al Consolato di Francoforte che dista oltre 200 chilometri da Saarbrücken, il capoluogo della regione sarrese. L’apertura di questa „finestra“ dell’amministrazione italiana su Saarbrücken era stata annunciata recentemente dall’Ambasciatore, Pietro Benassi, da poco accreditato a Berlino, in un incontro con la comunità italiana, in occasione di una sua visita al Saarland.
In quella visita l’Ambasciatore aveva incontrato anche il Ministro-Presidente del Land, Annegret Kramp-Karrenbauer, la quale aveva confermato la disponibilità del suo Governo a fornire gratuitamente, come avviene per la Rappresentanza francese, locali a titolo gratuito per l’apertura di uno sportello consolare. L’apertura di un servizio nei locali del Comites lascia pertanto intravedere che tra le due amministrazioni non ci sia ancora pieno accordo sulle modalità di svolgimento di questo servizio.
È noto che la parte tedesca si è fatta paladina, fin dall’inizio di una soluzione stabile che andasse negli interessi della numerosa comunità italiana, ben radicata nella realtà economica e civile del Land, esponendosi anche economicamente, a fronte di un atteggiamento da parte italiana più incerto e meno rispettoso di queste prerogative e, anzi, mirato piuttosto a corrispondere a logiche burocratiche interne all’amministrazione degli Affari Esteri. In attesa che vengano chiarite le ragioni del dissenso tra le due amministrazioni sull’apertura della sede ufficiale del servizio consolare, resta in sospeso la questione fondamentale, e cioè quella del finanziamento da parte italiana di questo servizio.
Nella sua visita a Saarbrücken, in effetti, l’Ambasciatore ha condizionato l’offerta del servizio alla disponibilità economica da parte italiana e, a un’esplicita domanda su questo punto, ha precisato che sarà lui il garante di quest’accordo, lasciando quindi intendere che a scadenza del suo mandato tutto possa essere rimesso in discussione. Vale allora la pena ricordare la celebre frase che Thomas Gottschalk pronunciava prima dell’inizio di ogni scommessa nella celebre trasmissione della TV tedesca „Wetten dass!“, „Top, die Wette gilt!“, la scommessa vale! Gridava il presentatore mentre il concorrente iniziava la sua sfida. Bisognerà allora attendere un po’ per vedere se almeno questo minimo servizio, di cui gli italiani del Saarland e del Rheinland- Pfalz hanno veramente bisogno, sarà una cosa reale e soprattutto stabile e non un istituto traballante, pronto ad essere eliminato non appena cambiano gli umori dell’amministrazione e viene meno l’attenzione e la vigilanza da parte della collettività italiana.
Forse è su questo che l’amministrazione tedesca, che avrebbe in ogni caso preferito una presenza continua e stabile di funzionari, ha dei dubbi e desidera avere delle assicurazioni da parte italiana.