“Es ist kein Mensch, es ist kein Tier / Es ist ein Panzergranadier” (Non è un uomo, non è un animale / è un granatiere corazzato) è un vecchio detto non troppo lusinghiero per la Wehrmacht. Il borgo di Fivizzano sorge in una zona naturalisticamente molto bella, circondato dai boschi e dalle propaggini pittoresche delle Alpi Apuane e sparso in diverse frazioni fra cui quella di Vinca. Negli ultimi giorni d’agosto del 1944 furono teatro di sanguinose atrocità perpetrate dalle truppe tedesche della famigerata divisione di Panzergranadier delle SS comandata dal criminale di guerra Walter Reder, poi condannato ma rimasto impunito. Sembra che Reder abbia piacevolmente pranzato in un ristorante del luogo prima di dare il segnale d’attacco. Le scene d’orrore che si svolsero sembrano degne d’un film di Tarantino: poiché gran parte della popolazione era fuggita nei boschi, si svolse una vera e propria caccia all’uomo in cui la parte dei gloriosi bastardi era condivisa con truppe fasciste italiane che conoscevano tutto il territorio, gli anfratti e i nascondigli. I morti accertati furono 174, fra uomini inermi, donne e bambini. I tedeschi si sentivano in buon diritto trattandosi, secondo loro, di punire il cosiddetto „tradimento” degli italiani. Il che consisteva niente altro che in una pace separata, firmata nel borgo siciliano di Cassibile, dai legittimi esponenti del governo Badoglio, legittimamente in carica per volere del legittimo Re d’Italia. Ebbene, a proposito di paci separate, proprio i tedeschi dovevano essere i meglio informati: non furono proprio loro, durante la prima guerra mondiale, a far sì che Lenin facesse cadere il governo Kerensky e prendesse il potere allo scopo di fare con loro la pace separata di Brest-Litowsk? Non erano proprio loro a sperare fino all’ultimo nei dissidi interni fra Stalin e gli Angloamericani per ottenerne una pace separata? Quello che con loro andava bene, con gli italiani invece era “tradimento”.

Per commemorare assieme il 75mo anniversario della tragedia, i due presidenti della repubblica Sergio Mattarella per l’Italia e Frank-Walter Steinmeier per la Germania si sono dati appuntamento sulla pubblica piazza del paese. Particolarmente applaudito il discorso aperto di Steinmeier: “Oggi sono qui, come presidente federale tedesco, davanti a voi cittadini e cittadine di Fivizzano e provo solo vergogna. Vergogna per quello che i tedeschi vi hanno fatto. Vi chiedo perdono per i crimini perpetrati per mano tedesca”. Mattarella ha ringraziato il suo collega tedesco per la sensibilità dimostrata in questa ed altre occasioni ed ha aggiunto: “La guerra totale di annientamento che il regime nazista riservava ai popoli sottomessi non risparmiò la Lunigiana. La disumanità, il terrorismo senza swcrupoli praticato dalle SS e dai brigatisti neri repubblichini ha crudelmente segnato la vita di questa parte d’Italia, della sua gente”.

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