Con Brividi vincono Mahmood e Blanco

La settantaduesima edizione del Festival di Sanremo è stata vinta da Mahmood e Blanco con “Brividi”. A loro è andato l’ambito premio Leone d’Oro e il novero di rappresentare l’Italia, dal 10 al 14 maggio a Torino, all’Eurovision Song Contest. Sin da subito Brividi di Mahmood e Blanco ha conquistato noi, la giuria, il pubblico dell’Ariston, i social ma soprattutto i cuori degli italiani in Italia e all’estero. Al secondo posto si è classificata Elisa con “What a feeling”, mentre al terzo Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”, una delle più importanti colonne portante che con i suoi sessant’anni di carriera ha fatto la storia della musica italiana nel mondo. La classifica che ha determinato le prime tre canzoni è stata decretata con il 34 per cento attraverso il televoto da parte del pubblico, il 33 per cento della sala stampa e il 33 per cento la Demoscopica 1000.

Il premio Lucio Dalla assegnato dalla Sala stampa e il premio della Critica Mia Martini è andato a un’altrettanta colonna della storia della musica italiana nel mondo, Massimo Ranieri con “Lettera di là dal mare”, il premio Sergio Bardotti per il miglior testo a Fabrizio Moro, mentre il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale è andato a Elisa. Nella serata delle Cover il premio per avere ottenuto più voti è andato a Gianni Morandi in coppia con Jovanotti. Vincitori morali in assoluta è la coppia per eccellenza “Ama / Fiore” che non ha deluso le nostre attese nell’aprire l’imponente kermesse. A loro il novero e tutto il merito di avere aperto tutte le porte del mondo!

Apprezzatissimi tutte le co-conduttrici che hanno affiancato Amadeus in questa terza e vincente avventura sanremese, ognuna con siparietti comici, esibizioni, monologhi, riflessioni e saggi da Ornella Muti, Drusilla Foer, Lorena Cesarini, a Maria Chiara Giannetta che con l’attore Maurizio Lastrico che, attraverso un’inedita sceneggiata tra intrecci di parole, hanno sfoggiato tutta la storia della musica italiana, a Sabrina Ferilli che ha sdrammatizzato sulle ore piccole… “Ama, che ce vuoi fa, daremo dei pop corn, faremo dei corsi di sopravvivenza, che ne so; io tutto al più ci sarò sul finale per dire chi ha vinto…” e nella serata, la sua prorompente bellezza e ineguagliabile semplicità c’incanta “…sono felice di essere qui e di rivedere persone con cui ho iniziato la mia carriera. Oltre a quello che sono, la mia venuta al Festival non deve avere un senso, attraverso dei monologhi. Ognuno parla del suo. Io sto qua per i miei traguardi, per il mio lavoro, la mia storia, per ciò che ho fatto, ma soprattutto il motivo lo dobbiamo a Josè, il figlio di Amadeus, se Zalone, Fiorello ed io siamo qui, su questo palco. Ritengo che ognuno debba parlare di quello che sa. Sono molto rispettosa delle conoscenze altrui. Si, è vero, che sono tutti argomenti molto importanti: l’inclusione, l’ecologia, donne, bellezza, disuguaglianza, uomini e quant’altro, però io penso che di questo sia giusto che ne parli chi, anche da palcoscenici meno illuminati di questo, li studia e li conosce per davvero.

Tante anche le standing ovation e spazi ai grandi ricordi, omaggi, poesie auguri in diretta come quello fatto anche al Presidente Sergio Mattarella per il suo secondo mandato, con tanto di Inno di Mameli intonata dalla Banda della Guardia di Finanza. In conferenza stampa, ognuno di noi si è rintagliato uno spazio per le domande e sia la commissione Rai, gli ospiti e lo stesso Amadeus, con stile e garbo, rispondono a tutti anche alle più indigeste e talvolta davvero incomprensive. Che dire, questa settantaduesima edizione è stata per davvero il Festival della rinascita, dell’innovazione, della continuità, della libertà di espressione contenuto nel rispetto tra i cantanti in gara e non solo. È stato un Festival ricco di messaggi più che positivi, buoni contenuti e propositi. Poco importa, dunque, se quei pochi non hanno gradito la classifica o quant’altro d’inverosimile e si esprimono, come un disco rotto su i social e non solo, ma per il solo gusto di parlare a sproposito. Resta un dato di fatto che, solo avere seguito, commentato ed espresso un proprio pensiero giusto o sbagliato che sia stato, Sanremo ha toccato picchi da record su tutte le piattaforme anche su quelle digitali, con 9,1 milioni d’interazioni nella giornata finale. È proprio vero che l’invidia è una brutta bestia! Ringrazio Mamma Rai dell’invito, l’ospitalità, la fiducia e la dosata attenzione che pone annualmente anche nei nostri confronti e tutto l’entourage che ci ha assistito. La mia presenza al Festival di Sanremo, come quella della SDA Sanremo Eventi e quest’ultima schierata sempre dalla parte dei giovani talenti, a oggi “con fatti e no parole” vanta venticinque anni di servizio sul campo. Eppure, scusate se non ho ancora capito una cosa: invece di apprezzare, imparare e captare gli infiniti messaggi positivi lanciati da Amadeus e la sua squadra, c’è ancora tutta questa esigenza “per cert’uni peraltro non di mestiere” di cercare disperatamente una pulce anche l’a dove non c’è. Pertanto, nell’attesa che si realizzi il “quarto mandato” di Amadeus, spontanea spezzo con orgoglio una lancia a suo favore e faccio mie due frasi, una peraltro cantata, e che per certo entreranno nella storia: Ama… „apre tutte le porte“ l’altra, quella dell’icona Sabrina Ferilli: “è giusto che parli chi studia e conosce per davvero quello che dice”.

Il servizio televisivo redatto in collaborazione con la SDA FotoVideo Production e visibile sui siti ufficiali di televideoitalia.net e corriereditalia.de

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