Scena del film Leonora di Paolo Taviani

Per l’Italia ci sono Paolo Taviani, Dario Argento e molti giovani cineasti

Il festival del cinema di Berlino ritorna in presenza. Dopo l’esperienza dello scorso anno, quando la visione delle pellicole fu resa possibile solo ai giornalisti e agli addetti ai lavori e solo in streaming sul computer da casa, ora si ritorna dal vivo, con sale cinematografiche aperte e pubblico in platea. Certo, saranno in vigore tutte le precauzioni del caso, quelle previste dalla normativa: attestato di vaccinazione e test quotidiano saranno indispensabili per accedere agli spazi delle proiezioni. Ma non saranno ostacoli insormontabili per il popolo della Berlinale che aspetta da 48 mesi di tornare ad assistere ai film selezionati per il festival della capitale tedesca, il terzo più importante del mondo dopo Cannes e Venezia.

Solo sette giorni

Sarà un’edizione più breve del solito, solo sette giorni, ma non mancheranno le grandi star, da Isabelle Adjani a Juliette Binoche, da Charlotte Gainsbourg a Emmanuelle Béart, da Valeria Bruni Tedeschi e Emma Thompson, da Nick Cave a Warren Ellis. Le stelle del cinema torneranno a sfilare sulle passerelle rosse del Berlinale Palast per la gioia di fan e fotografi.

Le pellicole che saranno presentate offrono il solito mix di tipologia, provenienza geografica e tematiche affrontate (17 le anteprime mondiali e 7 i film diretti da donne). Più della metà delle opere selezionate ha un’ambientazione contemporanea, ma solo due fanno riferimento diretto alla pandemia. Come ha spiegato il direttore artistico del festival, Carlo Chatrian, nella conferenza stampa di presentazione: “I legami tra le persone sono uno dei temi comuni, con molte storie che scelgono il contesto della famiglia come sfondo narrativo; quasi sempre si tratta di storie di periferia o ambientate in campagna o che raccontano la fuga dalla città. E poi ci sono tante storie d’amore”.

E il cinema italiano?

Ecco, la buona notizia per noi che da oltre due decenni inseguiamo speranze, delusioni e successi delle produzioni italiane alla Berlinale è che in questa nuova edizione, la numero 72, in calendario dal 10 al 16 febbraio 2022, la presenza italiana sarà cospicua, con nomi importanti ed esordienti interessanti.

Nella sezione “concorso”, quella dove si gareggia per vincere l’Orso d’oro, ecco dunque Leonora addio di Paolo Taviani, primo film girato dal regista toscano senza il defunto fratello Vittorio (con il quale dieci anni fa vinse l’Orso d’oro con Cesare deve morire). La vicenda raccontata riguarda le ceneri dello scrittore Pirandello e il rocambolesco viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla sepoltura avvenuta quindici anni dopo la morte.

Nella sezione “Special Gala” abbiamo l’atteso Occhiali neri di Dario Argento, ultimo lavoro del celebre maestro del brivido, prodotto da Urania Pictures con Rai Cinema. Protagonista è una giovane ragazza che perde la vista in seguito a un incidente in macchina mentre fuggiva da un’aggressione. Il tutto nell’oscurità di un’eclissi solare di una torrida giornata d’estate. A interpretare l’opera sono Ilenia Pastorelli, Asia Argento e il piccolo cinese Xinyu Zhang.

Addirittura tre film made in Italy saranno presentati nella sezione “Panorama”. Si tratta di Nel mio nome, documentario di Nicolò Bassetti sul tema dell’autodeterminazione di genere trattato attraverso l’esperienza di quattro giovani (Nic, Leo, Andrea e Raff) e della loro unione. Calcinculo, secondo film di Chiara Bellosi, offre un racconto di formazione il cui titolo si ispira alla famosa giostra a seggiolini tipica dei luna park: la protagonista è Benedetta, quindicenne sovrappeso che si imbatte in Armando, alias Amanda, transessuale senza fissa dimora che la porta nel suo mondo randagio e sregolato.

Infine, Una femmina opera prima di Francesco Costabile, liberamente ispirato al romanzo Fimmine Ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ‘Ndrangheta di Lirio Abbate: è la storia di Rosa (Lina Siciliano), una ragazza inquieta e ribelle che vive con sua nonna e suo zio in un paesino della Calabria, tra monti e fiumare secche. La sua quotidianità viene improvvisamente stravolta da qualcosa che emerge dal suo passato, un trauma che la lega indissolubilmente alla misteriosa morte di sua madre. Quando Rosa si ritrova vittima di un destino già segnato, decide di tradire la sua famiglia e cercare la propria vendetta di sangue. Ma quando questa famiglia è la ‘Ndrangheta ogni passo può rivelarsi fatale.

Il cinema italiano è vivo e in buona salute. Vedremo se sarà adeguatamente apprezzato dal pubblico della Berlinale, e se riuscirà a portare a casa qualche premio.

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