Foto simbolica. Foto di ©Gundula Vogel su Pixabay

L’11 febbraio, memoria della Vergine Maria di Lourdes, si celebra la XXX giornata mondiale del malato, la cui celebrazione era prevista nel Perù, ma a causa della pandemia sarà tenuta nella Basilica di S. Pietro, a Roma.

Forse non tutti hanno avuto l’occasione o la possibilità di leggere la preghiera che l’ufficio liturgico nazionale della conferenza episcopale italiana ha pubblicato in occasione della giornata di preghiera per i malati di covid, nel marzo 2021. Giacché il coronavirus impera ancora fra di noi, ho pensato di proporla perché venga recitata l’11 febbraio e, perché no, anche più spesso, dilatandola a tutti i malati, qualunque sia la malattia di cui soffrono.

“Signore Padre buono e misericordioso, ascolta la preghiera delle tue figlie e dei tuoi figli

in questo tempo oscurato dalle ombre della malattia e della morte.

La Pasqua di Cristo, verso la quale siamo incamminati, illumini il nostro pellegrinare.

Donaci occhi, mente e cuore per sostenere le famiglie, soprattutto le più provate; per prenderci cura dei bambini, accompagnare i giovani, dare forza ai genitori e custodire gli anziani.

Dona guarigione agli ammalati, pace eterna a chi muore.

Indica ai governanti la via per decisioni sagge e appropriate alla gravità di quest’ora.

Dona forza ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, a chi si occupa dell’ordine pubblico e della sicurezza, affinché siano generosi, sensibili e perseveranti.

Illumina i ricercatori scientifici, rendi acute le loro menti ed efficaci le loro ricerche.

Lo Spirito del Risorto sostenga la nostra speranza. Per la forza del suo Amore, o Padre, rendi ciascuno artigiano di giustizia, di solidarietà e di pace, esperto di umanità. Donaci il gusto dell’essenziale, del bello e del bene, e i gesti di tutti profumino di carità fraterna per essere testimoni del Vangelo della gioia, fino al giorno in cui ci introdurrai, con la beata Vergine Maria, san Giuseppe e tutti i santi, al banchetto eterno del Regno. Amen“.

Mi sembra, inoltre, importante, rimettere continuamente a fuoco, nelle nostre comunità, la pastorale dei malati, così come dice Papa Francesco nel messaggio per la giornata mondiale del malato del 2022.

“Nel cammino di questi trent’anni, anche la pastorale della salute ha visto sempre più riconosciuto il suo indispensabile servizio. Se la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri – e i malati sono poveri di salute – è la mancanza di attenzione spirituale, non possiamo tralasciare di offrire loro la vicinanza di Dio, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede. A questo proposito, vorrei ricordare che la vicinanza agli infermi e la loro cura pastorale non è compito solo di alcuni ministri specificamente dedicati; visitare gli infermi è un invito rivolto da Cristo a tutti i suoi discepoli. Quanti malati e quante persone anziane vivono a casa e aspettano una visita! Il ministero della consolazione è compito di ogni battezzato, memore della parola di Gesù: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36)”.

Questo messaggio potrà aiutarci a pregare per i malati, ma anche sollecitarci ad andarli a trovare.

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