Nella foto: Angela Saieva insieme a padre Tobia Bassanelli

Incontro con P. Tobia Bassanelli, Delegato delle MCI in Germania e Scandinavia

Padre Tobia Bassanelli, a breve scade il suo mandato di Delegato delle MCI in Germania e Scandinavia, com’è stato guidare le Missioni in questi anni?

Mi è piaciuto, soprattutto i primi anni è stato un sano divertimento, perché era un qualcosa di nuovo. Ho trovato un ottimo consiglio di Delegazione e collaboratori in Delegazione, molto pratici, per cui tante cose le facevano loro e non dovevo occuparmene io, quindi mi sono concentrato soprattutto sulla gestione degli esercizi spirituali, dei Convegni Nazionali, degli incontri del consiglio di Delegazione. Sulla formazione abbiamo puntato molto. Ogni mese scrivo una circolare che si può leggere anche sul sito della Delegazione e lì si trovano tutte le informazioni utili, i cammini, le iniziative in corso e quelle fatte. Fin dall’inizio mi ero proposto due cose: la prima è stata dare maggiore spazio ai laici e la Chiesa sta aprendo finalmente anche le porte del “potere” gestionale, amministrativo, e tanto altro, ai laici e alle laiche. Per i ministeri ordinati alle donne ancora c’è tempo, però la Chiesa sta facendo questo cammino, un cammino sinodale. Cioè, la Chiesa è tutti noi, non tu di più, io di meno, siamo tutti coinvolti secondo le specifiche competenze eucaristie. Avevo puntato su un ulteriore coinvolgimento dei laici e sono stati introdotti e la loro presenza è stata ampliata nel consiglio di Delegazione. L’altro punto che mi ero proposto di sostenere e incentivare è stata l’informazione, perché è un modo di creare famiglia, connessione, di dialogare. Ed è stato rilanciato il sito della Delegazione con Paola Colombo. Precedentemente era stato già aggiornato quello del Corriere d’Italia che non è quindi solo un mensile cartaceo ma anche un giornale online periodicamente aggiornato e dove, magari gli articoli che troviamo in sintesi sul cartaceo per motivi di spazio, li possiamo trovare completi sul sito. Sono due realtà abbastanza diverse, la pagina web della Delegazione e quella del Corriere d’Italia, però entrambe sono importanti e attraverso le quali facciamo informazione, anzitutto all’interno delle nostre comunità. Evidentemente siamo però Chiesa. Noi facciamo parte della Chiesa cattolica “in Germania” e le nostre comunità sono momenti di vita ecclesiale, dove si parla l’italiano, come in altre parlano croato, nelle parrocchie tedesche si parla in tedesco e così via. Ecco, però questa diversità e pluralismo è ciò che rende la Chiesa “nostra” cattolica, universale, chiamata a diventare una “casa” per tutte le lingue, per tutte le persone e noi, nelle nostre comunità, cerchiamo di fare in modo che gli italiani si trovino bene e possano pregare secondo le loro tradizioni.

Cosa si porterà del suo mandato di positivo e, se c’è un qualche sassolino che vorrebbe togliersi dalle scarpe?

Ma, adesso, vista l’età sento anche un po’ la fatica. Sono dieci anni adesso. A fine marzo doveva scadere il mio mandato ma ho prolungato di altri tre mesi. L’ho fatto però volentieri. Sono grato a tutti coloro sono stati vicini e che hanno “valorizzato e utilizzato” le iniziative della Delegazione, perché quest’organismo della Conferenza Episcopale tedesca è al servizio di tutte le comunità intesa quella italiana. L’unico dispiacere invece è, che non sono sempre riuscito a coinvolgere tutti. Mi sarebbe piaciuto vedere in tante cose interessanti e belle, più partecipazione, sia negli esercizi spirituali sia nei Convegni nazionali. Una volta, quando sono arrivato, erano anche centocinquanta le “presenze” in questi Convegni, e ne facciamo solo uno all’anno! È chiaro adesso che tante Missioni sono state chiuse e via dicendo, però siamo ancora un centinaio di “quadri” pastorali, tra suore, sacerdoti, laici assunti a metà come a tempo pieno per lavorare, per queste comunità di lingua italiana. Ecco, non tutti sentono l’importanza di questo collegamento, come pure incontrarsi anche nei Convegni di zona. Avranno i loro motivi, forse mancanza di tempo non so, ma se c’è un augurio che posso fare al mio successore, don Gregorio Milone, è quello che riesca a coinvolgere veramente tutti, perché fa piacere incontrarsi e tirare tutti nella stessa direzione.


Dalla Val Seriana, per Bologna e Roma fino a Groß-Gerau

CdI

“Quando mi chiedevano che cosa volevo fare da grande, rispondevo: il parroco”, così padre Tobia Bassanelli, Delegato uscente delle MCI, dopo due mandati. A lui subentrerà a partire dal 1° luglio, don Gregorio Milone, già parroco della comunità di Limburg-Wetzlar. Padre Tobia è nato nel 1943 a Premolo, paesino della val Seriana, in provincia di Bergamo, da genitori operai e secondogenito di sette fra fratelli e sorelle. Il parroco che aveva capito il suo desiderio, dopo le elementari lo porta nella scuola apostolica dei dehoniani ad Albino, non lontano da casa. L’ingresso presso i dehoniani è stato fortuito, dice padre Tobia. Ad Albino frequenta le scuole medie, con lui erano entrano una settantina di ragazzi, alla fine una decina diventeranno sacerdoti. Seguono due anni di ginnasio, un anno di noviziato e lo studio della filosofia presso i dehoniani di Monza.

Nella foto: Padre Tobia con il vescovo di Mainz Peter Kohlgraf e alcuni fedeli.

“Ad Albino ho conosciuto due confratelli con cui sono ancora amico e in ottimi rapporti, il biblista Fernando Armellini e padre Giulio, parroco di Albino”. Con una punta di soddisfazione padre Tobia ricorda: “Sono riuscito a introdurre i calzoncini per giocare a pallone nella comunità, ma che lotte. Ero allenatore e ce l’ho fatta. Era prima della fine del Concilio vaticano II, c’erano già molte aperture. Però la Messa, l’ho imparata in latino”. Dopo un anno come prefetto a Trento, assistente e insegnante a scuola, seguono “cinque anni di teologia a Bologna, dove sono stato ordinato sacerdote nel 1969. A Bologna ho fatto esperienza con altri due confratelli, di abitare in un condominio per essere realmente vicini alla gente e ai suoi problemi. Dopo un anno ci hanno revocato il permesso e allora sono andato a Roma per studiare teologia spirituale”.

Negli anni a Bologna, padre Bassanelli inizia a collaborare su alcune riviste dehoniane, fra cui “il Regno”, testata che vivrà un momento di crisi nel 1971, quando il provinciale fu costretto a licenziare la redazione. Direttore era padre Alfio Filippi. A Roma frequenta la Pontificia facoltà teologica Teresianum. Lo studio approfondito della Lettera ai Romani di Paolo segna profondamente la sua fede, una fede operosa, che agisce. Va a stare vicino alla parrocchia Sacro Cuore di Cristo Re, in viale Mazzini, vicino alla sede della Rai. “Lì ho incontrato la figlia e la moglie di Moro, che erano parrocchiani. La figlia di Moro aveva un campeggio scout e una volta ho accompagnato gli scout in campeggio”.

Erano gli anni ’74 e ’75, intanto in Germania padre Corrado Mosna (recentemente scomparso), appena giunto a Groß-Gerau, viene nominato direttore del Corriere d’Italia. “Lo conoscevo perché avevo collaborato con lui per le riviste, lui mi conosceva e deve aver fatto lui il mio nome al Delegato di allora, monsignor Giuseppe Clara. Mentre quindi ero a Roma a preparare la tesi è venuto il mio provinciale a dirmi che c’era bisogno in Germania. Desideravo però finire la tesi. Più avanti è tornato alla carica il Delegato, monsignor Giuseppe Clara, che mi ha convinto che avrei potuto finire gli studi anche dalla Germania. Sono andato a vedere e sono ancora qua”.

In Germania, a Groß-Gerau, padre Tobia si è trovato subito bene, fra la gente, i suoi parrocchiani dal 1975, e come collaboratore del Corriere d’Italia per ventitré anni. “Così sono rimasto ancora nel giro del dibattito, nel confronto, nel dialogo dei temi della chiesa oltreché di quelli della realtà sociale degli italiani.” In redazione del Corriere d’Italia andava tutti i giorni anche per poche ore e “mi ricordo che prendevo un sacco di multe per eccesso di velocità”. Diventa direttore nel 1992 fino al 1998. Come delegato di zona centro con Pio Visentin delegato, comincia i lunedì di Pentecoste, ossia gli incontri con i movimenti spirituali, e anche i corsi di teologia della zona centro con Teresa Sepe.

Nel 2012 padre Tobia Bassanelli diventa Delegato delle Mci in Germania. Il vice delegato, monsignor Luciano Donatelli, suggerisce infatti il nome di padre Tobia Bassanelli come nuovo delegato, “Si sono orientati su di me come nuovo delegato e hanno portato il mio nome a Roma. Dopo cinque anni siamo stati riconfermati”, fino al 2022. Lentamente padre Tobia si ritirerà fra qualche mese dalle funzioni di parroco di Groß-Gerau, non appena arriverà il nuovo sacerdote: “Resterò come aiutante. Se sto bene e sono autosufficiente penso per ora di restare in Germania”. Allora auguri da tutta la redazione del Corriere d’Italia e grazie. Magari ritroveremo padre Tobia fra le firme del Corriere.

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