Il signor D.L. di Bonn ci chiede un diretto interessamento su una sua pratica previdenziale in Italia.

Questa rubrica ha solo carattere informativo. Per l’effettiva cura delle pratiche previdenziali ci sono i Patronati.

La signora E.B. di Laufenberg, ha in Italia una sorella (classe 1956) che è assistente scolastica dal 1993. La lettrice ci chiede se la sorella, invalida civile al 75%, può chiedere, e ottenere, la pensione d’invalidità, anche se continua a lavorare.

Per il caso prospettato, almeno allo stato attuale, non è previsto il riconoscimento di una pensione d’invalidità civile. La normativa, per ora, non cambierà.

Il signor P.R. di Belingen ha, in Patria, una sorella (classe 1959) che ha lavorato dal 1974 al 2011. Il lettore ci chiede se, col prossimo anno, maturerà il diritto alla pensione.

A conti fatti, il diritto andrebbe a maturare nel 2024. Sempre se non cambierà la normativa.

Il signor D.L. di Hannover, ha un fratello, ora in Italia, che ha maturato il diritto alla pensione in Germania. Il lettore ci chiede se sul trattamento vitalizio gravi doppi carichi fiscali Italo/tedeschi.

Esiste un meccanismo atto a evitare la “doppia tassazione”. Ma la pratica è complessa. Consigliamo di rivolgersi a un Patronato in Patria in tempi rapidi.

La signora W.F.C. di Bielefeld, che segue questa Rubrica dal 2004, ha in Italia un fratello (classe 1959) che, alla fine dello scorso anno, aveva maturato 1050 settimane di contributi previdenziali. La lettrice ci chiede se il fratello potrà andare in pensione prima della fine del corrente anno.

Il fratello della Lettrice ha 62 anni e 1050 settimane di versamenti previdenziali (più di vent’anni di contributi). Il requisito per la pensione è stato raggiunto. La domanda di pensionamento potrà essere curata tramite un Patronato già dal prossimo autunno.

Il signor F.C. di Bonn ha, in Patria una sorella (classe 1956), invalida civile all’80% e collaboratrice scolastica di ruolo. Il lettore ci chiede se la sorella può aspirare a un trattamento economico per la sua invalidità; pur ancora lavorando.

Come pubblica dipendente, il trattamento non spetta. La Legge 222/1984 lo prevede solo per i lavoratori del settore privato.

Il signor D.R. di Bari è tornato dalla Germania titolare di pensione. In Italia è proprietario di due appartamenti; di cui uno locato. Il lettore, che seguiva questa rubrica anche quando era a Lebach, ci chiede se l’imposta sul reddito maturato in Germania sia tassato in Italia.

Il problema della “doppia” tassazione esiste. Pur esistendo specifici accordi in materia tra Italia e Germania. È meglio rivolgersi, entro l’anno, a un patronato a Bari che fornirà l’assistenza necessaria.

Il signor P.R. di Berlino ha, in Italia, un fratello (classe 1970) che lavora, in modo continuo, dal gennaio 1988. Il lettore ci chiede quando il fratello maturerà il diritto alla pensione per poterlo, poi, raggiungere in Germania.

Avendo un anno di versamenti INPS prima dei 19 anni d’età, la pensione anticipata spetta. Ma resta ancora lontano. Non prima del dicembre 2029. Non sono previste, al momento, migliori soluzioni.

Il signor A.L. di Monaco ha, in Patria, una sorella (classe 1967) che ha un accreditamento previdenziale INPS di 1040 contributi (paro a vent’anni d’effettivi versamenti). Il lettore ci chiede se sua sorella potrà ottenere la pensione dal prossimo anno.

Il trattamento previdenziale di “vecchiaia” è maturato. Manca, però, l’età anagrafica che deve essere di 68 anni.

Il signor P.L. di Berlino ha, in Italia, un fratello (1954) che ha accumulato 23 anni di contributi previdenziali. Il lettore ci chiede se sia maturato il diritto alla pensione di vecchiaia.

Gli anni contributivi sono più che sufficienti. Manca, però, l’età anagrafica. Il diritto scatterà dal gennaio del 2022.

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