Il signor L.V. di Singen ha, in Italia, un fratello (classe 1958) che è titolare di una pensione d’invalidità. Il lettore ci chiede se al compimento dell’età pensionabile per vecchiaia, il trattamento economico d’invalidità del fratello sarà “ricalcolato”.

La pensione “ordinaria” maturerà a 67 anni d’età e non ci saranno riduzioni economiche sulla pensione d’invalidità.

La signora M.N.H. di Mannheim ha, in Patria, una sorella (classe 1975). Il lavoro, continuato, è iniziato nel 1966. La lettrice ci chiede quando la sorella potrà andare in pensione.

Se i versamenti previdenziali sono stati sempre accreditati, la pensione di vecchiaia maturerà nel gennaio del 2044.

Il signor L.L. di Einsingen ha, in Patria, un nipote (classe 1968) che è occupato, in modo continuo, dal 1985. Il lettore ci chiede quando maturerà il diritto alla pensione.

Se le normative previdenziali resteranno immutate, il diritto alla pensione maturerà nel 2027. L’importo, per ora, non è quantificabile.

La signora P.L. di Owen ha, in Italia, una nipote (classe 1956) pensionata dallo scorso anno. La lettrice ci chiede quando potrà aver riconosciuto il Trattamento di Fine Servizio (TFR).

Di norma, lo stesso sarà liquidato entro ventisei mesi. Sempre che non ci siano “novità” sul fronte previdenziale.

Il signor F.C. di Bonn ha in Patria una sorella (classe 1968) che lavora, in modo continuato, dal giugno 1985. Il lettore ci chiede se sua sorella potrà andare in pensione il prossimo anno.

Vista la documentazione, essendo la sorella del lettore, una lavoratrice precoce, potrà maturare il diritto alla pensione nel gennaio del 2026.

La signora M.V.H. di Zellin ha, in Patria, una nipote (classe 1962), ancora occupata e con 1700 settimane di contributi previdenziali. La lettrice ci chiede se la nipote potrà accedere, nel prossimo anno, all’opzione donna.

L’operazione ci sembra possibile; ma non prima del gennaio 2023.

Il signor F.C. di Minden ha, In Italia, una nipote (classe 1960) occupata dal 1986 in modo continuato (tra pubblico e privato). Il diritto alla pensione sembrerebbe maturato dal 2022. Il lettore ci chiede se convenga utilizzarlo; anche in considerazione dell’età (61 anni).

Il diritto sussiste. Sempre che, nel frattempo non venga “aggiornata” la normativa previdenziale (Legge 101/2013).

La signora M.D. di Bielefeld ha, in Patria, un cugino (classe 1978) che ha 73 settimane di contributi previdenziali da lavoro di cui 52 prima dei diciannove anni d’età. Il lettore ci chiede se, a 44 anni d’età, possa ottenere la pensione anticipata.

Indipendentemente dalla posizione previdenziale, è l’età del lavoratore a non consentire il pensionamento entro il prossimo anno.

IL signor P.C. di Schienhofen ha, in Patria, una nipote (classe 1962) che ha maturato i 40 anni di contributi previdenziali. Il lettore ci chiede se, col 2022, potrà ottenere la pensione.

Il tempo non è ancora”maturato”. Con l’attuale normativa, il diritto alla pensione non maturerà prima dell’autunno 2024. Salvo modifiche normative.

Il signor D.L. di Homberg ha, in Italia, una sorella (classe 1959) che è occupata, dal 1981, presso una ditta nel settore edile. Il lettore ci chiede quando la sorella potrà maturare il diritto alla pensione.

Le scelte previdenziali ci sono. Però, consigliamo di preferire “quota 100”. La sorella del nostro lettore, così, potrà andare in pensione, a pieno titolo, nell’autunno del prossimo anno.

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