In una lettera si segnalano le difficoltà connesse alle risorse destinate ai Comites e si chiede il loro ripristino “almeno al budget ricevuto lo scorso anno”

L’esecutivo del Comites di Colonia invita il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo ad un incontro per rappresentare le difficoltà connesse alle risorse destinate ai Comites e chiedere un riequilibrio delle stesse, riportando i finanziamenti “almeno al budget ricevuto lo scorso anno”. Nella lettera diffusa in proposito, il Comites segnala infatti la riduzione del 50% delle risorse destinate ai Comitati che rappresentano i connazionali all’estero, rispetto allo scorso anno, e come essa metta in seria difficoltà il funzionamento di questi organismi, rischiando di “portarli all’auto-estinzione”. “Mancanza di fondi vuol dire impossibilità di svolgere qualsiasi attività, impossibilità di promuovere azioni informative o incontri con i connazionali. E questo avviene quando manca un anno alle elezioni per il rinnovo dei Comites – segnala l’esecutivo del Comitato di Colonia, evidenziando inoltre come ciò avvenga in parallelo ad un notevole aumento del numero dei connazionali che emigrano in Germania, diventata “in questi ultimi anni la prima meta della nuova mobilità”.

“Eppure, nonostante le richieste, i bisogni (vecchi e nuovi) di questa comunità in crescita, le risorse destinate a chi è impegnato tutti i giorni a fianco e per gli italiani, vengono dimezzate anziché raddoppiate – prosegue la lettera, che ribadisce come “nonostante i limiti e le criticità”, i Comites “sono la voce, insieme ai nostri eletti all’estero e al mondo delle associazioni, delle nostre comunità fuori Patria” e “costituiscono, non da oggi, uno strumento in grado di porre o indicare problemi e prospettive degli italiani nel mondo”.

La missiva si chiude dunque con la richiesta “al Governo e al sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Ricardo Merlo, di aprire un confronto serio e chiaro con i Comitati per gli Italiani all’Estero sul futuro degli stessi e sulle politiche per chi vive fuori dall’Italia”.

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