Nei giorni scorsi vari consiglieri del Cgie ed esponenti del mondo dell’emigrazione hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, ai Ministri dell’Interno e degli Esteri, per illustrare la situazione della circoscrizione Estero nell’attuale contesto del voto referendario.

“Sottoponiamo al Suo alto magistero – si legge nella missiva -la situazione in cui versa la rete diplomatico-consolare italiana all’estero, in procinto di organizzare, dove sarà possibile, nella Circoscrizione Estero le elezioni referendarie indette per confermare la riduzione del numero dei parlamentari. Notizie diramate nei giorni scorsi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale riportano la chiusura di almeno 20 sedi consolari all’estero a causa del contagio da Covid-19, e il ricovero di 29 impiegati ricoverati. La diffusione della pandemia in vaste aree del mondo precluderà la partecipazione al referendum di almeno un milione e mezzo di elettrici ed elettori; in Brasile, dove vivono oltre 500.000 connazionali, per questi impedimenti i sindacati dei servizi postali hanno indetto uno sciopero a tempo indeterminato rendendo di fatto impossibile la trasmissione dei plichi elettorali”.

Nella lettera vengono inoltre segnalate , sia le difficoltà all’interno della rete diplomatico-consolare italiana rilevate dai sindacati dei lavoratori dello stesso Maeci, sia la consegna anticipata di materiale elettorale in alcune circoscrizioni elettorali dell’America latina rispetto alle scadenze procedurali ordinarie.

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