La facciata della Chiesa Ognissanti. Foto di ©Eugenio Serino

In questi giorni di inizio autunno, quando il Sole continua ad illuminare i pomeriggi ed i monumenti, Firenze è ancora più bella e leggiadra

Per chi visita per la prima volta questo museo a cielo aperto, non può perdere i luoghi simbolo della Città: la Cattedrale di Santa Maria in Fiore, Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti, la Basilica Santa Croce, gli Uffizi. Se, al contrario, si è già avuto modo di visitare “Fiorenza”, esistono angoli insoliti ed attrazioni, meno affollati, ma al contempo affascinanti e pieni di storia, come Borgognissanti.

E proprio camminando lungo il fiume Arno in direzione tramonto, superato Palazzo Corsini ed il Ponte alla Carraia, si arriva nel nobile quartiere di Borgognissanti: un rione centrale della città rinascimentale, ma meno gremito di turisti. Amerigo Vespucci nacque proprio qui, il 9 marzo 1454 ed è seppellito nella bellissima Chiesa di Ognissanti, che sorge nella omonima piazza. La chiesa fu iniziata dall’ordine degli Umiliati a partire dal 1251; il quartiere si sviluppò con i monaci e soprattutto grazie alla lavorazione della lana.

A partire da questo periodo, la Chiesa venne adornata con opere d’arte di straordinario pregio, grazie anche al mecenatismo delle famiglie del quartiere, che avevano raggiunto una solida posizione economica e sociale; soprattutto grazie alla Famiglia Vespucci. Oggigiorno i Francescani sono i custodi della Chiesa.

Crocifisso di Giotto. Foto di ©Eugenio Serino

Tantissime opere e dipinti presenti da vedere. Il più maestoso ed imponente è il Crocefisso di Giotto (circa 1315).

L’opera fu restaurata completamente nel 2005 da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e dal 2010 è stata posizionata all’interno del Transetto di sinistra, con una particolare illuminazione che ne risalta i colori; tra tutti il blu cosidetto “oltremare” (colore tipico del lapislazzuli che in epoca medieveale veniva estratto principalmente in Oriente e da qui “Oltremare”).

Adiacente alla chiesa, vi è il chiostro del Convento contente il Cenacolo del Ghirlandaio (400×810 cm), del 1480 circa. La scena dell’Ultima Cena viene dipinta da Domenico Ghirlandaio, in una stanza che ha delle aperture su una Loggia, abbandonando così l’immagine quasi statica, in ambiente chiuso, delle precedenti raffigurazioni di Coena Domini.

Parte della struttura del Convento è occupata, dal 1862 dai Carabinieri; oggi è sede del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze, intitolata al Generale fiorentino Carlo Corsi; i militari mantengono una costante attenzione per il quartiere e sono punto di riferimento da sempre.

Se possiamo riassumere troviamo in un piccolo quartiere, l’essenza della storia e della società italiana; elementi che contraddistinguono le nostre città e la nostra vita quotidiana: il fiume, dove da sempre l’essere umano ha posto le sue radici; la piazza, luogo di aggregazione e scambi culturali ed economici; la Chiesa, centro dello spirito che ha stimolato l’arte rappresentativa; e l’Arma dei Carabinieri, istituzione italiana che ha oltre duecento anni di storia ed ormai punto fermo della società.

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