Il “Pogrom” è una parola che deriva dal russo e significa, più o meno, “devastazione”. La “Notte dei Cristalli” è a sua volta il termine con cui è generalmente ricordato il Pogrom attuato dai nazisti in Germania, nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938. In quella notte furono assaliti i negozi e le sinagoghe ebree e non solo in Germania ma anche in Austria e in Cecoslovacchia.
Le vetrine infrante attribuirono il triste nome a quello che è ricordato come l’inizio della persecuzione sistematica degli ebrei in Germania. Cominciarono così, infatti, a riempirsi i campi di sterminio con i primi 30.000 deportati a Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. La cosa più impressionante della “Notte dei Cristalli” è che tutto avvenne sotto gli occhi della popolazione normale.
La Polizia ebbe l’ordine di non intervenire, mentre i vicini di casa osservavano muti -e spesso compiaciuti- come gli ebrei, con i quali sino a quel giorno avevano vissuto in stretto vicinato, venivano maltrattati e deportati. In tutte le città tedesche furono incendiate le sinagoghe. I vigili del fuoco badavano soltanto che gli incendi non attaccassero anche gli altri edifici. Anche se pochissime, ci furono delle eccezioni, come quella dell’agente Wilhelm Krützfeld, il quale effettivamente impedì che il fuoco radesse al suolo la Sinagoga di Berlino.
Il Povero Krützfeld se la vide, però, brutta e fu sanzionato pesantemente. 75 anni dopo, a Francoforte sull’Oder, sono state commemorate le vittime del 9 novembre 1938. Il Presidente della Repubblica Federale Joachim Gauck ha ammonito “Noi dobbiamo impedire che odio e razzismo annebbino nuovamente i cervelli e rovinino i cuori“.
Il Presidente tedesco ha parlato di pericoli ancora attuali che l’ideologia nazista emana a tutt’oggi nella Repubblica Federale di Germania. "Wir müssen verhindern, dass Neonazis ihr Unwesen in unseren Städten und Dörfern treiben können- Dobbiamo impedire che i neonazisti possano imperversare nelle nostre città e nei nostri centri”. Parole chiare d’avvertimento. Ma perché?
Insomma sono passati 75 anni da quella notte tragica e ancora il Presidente della Repubblica federale di Germania deve salire sul pulpito e mettere tutti in guardia dal pericolo nazionalsocialista? Il Presidente Gauck proviene dalla DDR e di regimi dittatoriali se ne intende. Se oggi tende il dito ammonitore e dice “attenzione ai nazisti”, vuol dire che i nazisti ci sono.
Ce n’erano per esempio quasi duemila in piazza a Schneeberg in Sassonia il 4 novembre scorso per dimostrare contro un centro di accoglienza per profughi. Un orrore. Duemila tedeschi arrabbiati che si avvicinano minacciosi all’edificio in cui sono ricoverate numerose famiglie con bambini. E riecco la notte dei cristalli? Come una contaminazione atomica, dovranno forse trascorrere altri mille anni, come a Cernobyl, finché la Germania sarà del tutto libera dalla radioattività del razzismo? La cosa più strana è che proprio nei Länder dell’ex DDR, come la Sassonia, i pruriti neonazisti si facciano vivi più che nelle altre parti della Germania.
Eppure, proprio questi tedeschi, dopo anni di separazione e di dittatura, dovrebbero essere più aperti alla solidarietà e al sostegno dei meno fortunati. Stephan Kramer del Comitato Centrale degli Ebrei ha messo in guardia da facili populismi anche a livello europeo, dove si registra un consenso crescente verso atteggiamenti di estrema destra. Kramer ha costatato che „Fa sempre più freddo nella nostra società”, chiedendo ai politici di agire, con la creazione di una legge per l’asilo politico. Che dire dopo settantacinque anni dall’inizio della sistematica distruzione di stampo nazista?
Quello che dice Gauck: Occhi aperti! Soprattutto chi come noi ha dovuto fare l’esperienza di appartenere ad una minoranza, anche in qualità di lavoratore migrante, dovrebbe avere una sensibilità maggiore nei confronti di chi ha abbandonato la propria casa perché costretto dal bisogno, di chi è diverso per razza o religione. L’emigrante è per definizione coraggioso. Non si piange addosso, è Ulisse e sfida anche gli dei. L’ideologia nazista è invece un’ideologia che istiga a comportamenti vigliacchi. Chi aggredisce un debole, un indifeso è sempre un vigliacco e già per questo a noi estraneo ed antipatico.