Foto: Matrimonio foto di ©StockSnap auf Pixabay

Matrimoni messi in ginocchio dal coronavirus

Emergenza coronavirus matrimoni e wedding planner: perché è quindi così importante avere una wedding planner di fronte all’emergenza coronavirus? Che lavoro dovrebbe fare per gli sposi nell’organizzazione e nella ri-organizzazione del loro matrimonio? Si sente spesso dire che il matrimonio è la tomba dell’amore. Questo adagio (vera e propria sentenza di morte) oggi sembra essere assurto alla certezza di una legge scientifica. Questo perché, volenti o nolenti, siamo figli del 68, che ha portato molti a diffidare del valore di ogni tipo di istituzione – matrimonio compreso – che sarebbe solo certificazione formale, e perciò ipocrita, di un sentimento elevato a dignità di assoluto. E così siamo diventati incapaci persino di comprendere la differenza tra innamoramento e matrimonio. Potremmo dire – nel tentativo di cogliere la loro differenza – che se nell’innamoramento si vive la gioia di essere due che desiderano essere uno; nel matrimonio si vive la gioia di essere (in) due, punto! Questo vuol dire che a morire non è tanto l’amore, ma l’idea romantica e neoplatonica dell’amore che fa dell’amore un desiderio più o meno misticheggiante di diventare uno. Qui ci viene in aiuto la purtroppo sempre più dimenticata saggezza della Bibbia. Nel libro del Qoélet, infatti, si afferma: “Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi?” (Qoélet 4,9-12). Il matrimonio è proprio la gioia di essere due. Ma per essere due in amore – come afferma il teologo padre Marko Ivan Rupnik – occorre che ci sia il terzo e che questo terzo sia l’amore ed ovviamente per il cristiano è Gesù. L’emergenza coronavirus che stiamo vivendo ci ha profondamente destabilizzato. D’un tratto ci ha bloccati, resi immobili e in una condizione di isolamento mai conosciuta prima. Condizione che, in questo momento, risulta incompatibile con le celebrazioni e i festeggiamenti delle nozze. Ecco allora che quando il pericolo minaccia la quotidianità in modo evidente, quando non si può giocare con le parole o i rinvii, ma servono certezze, allora emerge l’importanza di far riferimento a Professionisti, sì, con la P maiuscola.

Questo è vero in tutti gli ambiti. La necessità (ovvero l’emergenza) non ammette scorciatoie, quindi il problema, quale esso sia, necessità di risposte tempestive e competenti che salvaguardino, in primis, l’interesse del cliente e in questo caso il sogno degli sposi. Il cliente ha bisogno di sentirsi tutelato e protetto, non deve avere il minimo dubbio che qualcuno possa improvvisare o peggio approfittare della situazione. Dare agli sposi soluzioni, risposte tempestive e sensibilità. Non c’è posto per la delusione. E il professionista non deve lasciare spazio alla delusione, ma non può neanche ingannare la sposa. Ecco, qui si inseriscono altri aspetti, che a seconda dei casi si chiamano empatia, capacità di comunicazione e, soprattutto, corretta interpretazione delle esigenze degli sposi. Valutare le soluzioni che rispecchino davvero il sogno degli sposi. Il fornitore, la cui competenza non è in discussione, potrebbe suggerire una soluzione che non inquadra esattamente i desideri della sposa perché manca della visione d’insieme dell’evento-matrimonio. La sposa, del resto, emotivamente coinvolta, di fronte a una situazione di grande difficoltà ed incertezza potrebbe non avere la lucidità di valutare e ponderare le diverse opzioni. È in queste situazioni che la presenza di una wedding planner può fare davvero la differenza! La wedding planner è, per certi versi, l’alter ego della sposa, con la quale collabora senza avere i suoi coinvolgimenti emotivi e che, forte della sua esperienza e del rapporto empatico che ha instaurato con lei può aiutarla a valutare la situazione e le diverse proposte in modo che coincidano davvero con il sogno degli sposi e che non suonino come ripiego ma come un nuovo scenario più bello di prima. Qualcosa di inaspettato, è vero, ma comunque migliore! La wedding planner, infatti, saprà rassicurare la sposa prospettando soluzioni che si addicono alle sue aspettative (che ben conosce perché ha contribuito a definirle) e che sono alla portata del suo budget e all’altezza dei suoi desideri.

La wedding planner di fronte alle emergenze sarà colei:

• in grado di trasformare lo svantaggio in un punto di forza, in un evento unico rispetto a tutti quelli visti e a quelli precedenti, attraverso modifiche e aggiustamenti che nascono dalla sua esperienza e competenza.

• che offrirà nuove prospettive o chance alla sposa pur di evitarle risultati non soddisfacenti.

• capace di reinventare ambientazioni e soluzioni, se quelle inizialmente prospettate non saranno più fattibili, facendole divenire anche migliori delle precedenti.

Mai l’ombra della delusione dovrà solcare il viso di una futura sposa! Il servizio di una wedding planner è un’arma preziosa che potrà risolvere tanti problemi, anche in presenza di una pandemia! “Realizziamo sogni, ma viviamo un incubo”, dicono i professionisti del settore. È molto difficile la situazione dell’industria dei matrimoni, messa in ginocchio dalla pandemia. Queste parole usate dagli addetti al settore per raccontare le massicce conseguenze del nuovo coronavirus su un comparto che nel 2019 contava su un business da oltre 65 miliardi nell’indotto, crollato di 20 miliardi sotto i colpi del nuovo coronavirus, con una drammatica ricaduta sul piano occupazionale che interessa 560mila addetti. Complice il crollo verticale del turismo internazionale legato alle cerimonie che portava sposi da tutto il mondo nei luoghi più belli del Paese: sul lago di Como, a Venezia, a Roma, in Toscana, in costiera amalfitana o in Puglia. Da qui la necessità e la speranza di una riapertura immediata.

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