Nella foto: Meloni e von der Leyen in visita a Lampedusa. Foto di ©Presidenza del Consiglio dei Ministri

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni presentano un piano d’azione per affrontare la crisi migratoria a Lampedusa

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha visitato a settembre Lampedusa insieme al Primo Ministro italiano, Giorgia Meloni, per affrontare la crescente sfida della migrazione irregolare. Durante la visita, la Presidente della Commissione ha presentato un piano d’azione in 10 punti volto ad aiutare l’Italia a gestire il forte afflusso di migranti e ha sottolineato l’importanza di una risposta europea alla crisi.

Von der Leyen ha dichiarato: “La migrazione irregolare è una sfida europea e necessita di una risposta europea”. Nel quadro di questo piano d’azione, sono state annunciate diverse misure chiave per affrontare la situazione.

1. Rafforzamento del sostegno all’Italia da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EUAA) e della guardia di frontiera e costiera europea (Frontex) per gestire l’elevato afflusso di migranti, al fine di garantire la registrazione degli arrivi, il rilevamento delle impronte digitali, il debriefing e l’indirizzamento verso le autorità competenti.

2. Sostegno al trasferimento delle persone fuori da Lampedusa, anche verso altri Stati membri, avvalendosi del meccanismo volontario di solidarietà e prestando particolare attenzione ai minori non accompagnati e alle donne.

3. Rafforzamento dei rimpatri, avviando rinnovati e concertati contatti con i principali paesi di origine dei nuovi arrivi, vale a dire Guinea, Costa d’Avorio, Senegal e Burkina Faso, in modo da migliorare la cooperazione e facilitare la riammissione, e aumento del sostegno da parte di Frontex, anche per quanto riguarda la formazione e lo sviluppo delle capacità, per garantire la rapida attuazione dei rimpatri.

4. Sostegno alla prevenzione delle partenze, istituendo partenariati operativi con i paesi di origine e di transito per la lotta al traffico di migranti. Ciò include la possibilità di un accordo di lavoro tra la Tunisia e Frontex e una task force di coordinamento all’interno di Europol incentrata sulla lotta al traffico di migranti lungo la rotta verso la Tunisia e poi verso Lampedusa.

5. Rafforzamento della sorveglianza di frontiera aerea e marittima, anche attraverso Frontex, e studio di opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo. Accelerazione, inoltre, nella fornitura di attrezzature e rafforzamento della formazione delle guardie costiere tunisine e di altre autorità di contrasto.

6. Adozione di misure per limitare l’uso di imbarcazioni non idonee alla navigazione e adozione di azioni per contrastare le catene di approvvigionamento e e la logistica dei trafficanti e per garantire lo smantellamento delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati.

7. Aumento del sostegno da parte dell’EUAA per l’applicazione di procedure di frontiera rapide e accelerate, compreso l’uso del concetto di paese di origine sicuro, il rifiuto di domande manifestamente infondate, l’emissione di divieti d’ingresso e la loro registrazione nel sistema d’informazione Schengen (SIS).

8. Aumento delle campagne di sensibilizzazione e comunicazione per scoraggiare le traversate del Mediterraneo, continuando a lavorare per offrire alternative quali l’ammissione umanitaria e i percorsi legali.

9. Cooperazione più intensa con l’UNHCR e l’OIM per adottare un approccio globale basato sulle rotte al fine di garantire la protezione lungo il percorso e aumentare il rimpatrio volontario assistito dai paesi di transito.

10. Attuazione del protocollo d’intesa UE-Tunisia, e priorità alle azioni con impatto immediato per affrontare la situazione attuale e agevolare la contrattazione di nuovi progetti nel quadro di tale protocollo.

La Presidente von der Leyen ha sottolineato che l’Unione Europea è pronta ad affrontare la sfida della migrazione in modo coordinato e responsabile. Il futuro dell’Europa dipende dalla capacità di affrontare le sfide migratorie in modo concreto e unitario.

Il Primo Ministro italiano, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza di un approccio basato sulla cooperazione e ha evidenziato la necessità di trattare le questioni delle donne in gravidanza e dei minori separati come casi particolari.

Inoltre, entrambi i leader hanno ribadito l’importanza di accelerare il sostegno finanziario alla Tunisia e di considerare l’opzione di un sostegno diretto al bilancio tunisino al di fuori dell’accordo con il Fondo Monetario Internazionale. La cooperazione con i paesi di origine e di transito è stata enfatizzata come un elemento cruciale per affrontare in modo efficace la migrazione irregolare.

Oltre ai 10 punti del piano d’azione annunciato, i due leader hanno risposto a domande della stampa e fornito ulteriori dettagli sulle misure immediate e le sfide da affrontare.

Sostenere le donne in gravidanza e i minori separati

Durante la discussione, è stato evidenziato il problema delle donne in gravidanza e dei minori separati che affrontano condizioni particolarmente fragili negli hotspot. La Presidente von der Leyen ha sottolineato l’importanza di trattare questi casi come situazioni speciali e ha ribadito la necessità di adottare misure specifiche per garantire la loro protezione e assistenza.

Sblocco dei fondi per la Tunisia

Riguardo al sostegno finanziario alla Tunisia, sia la Presidente von der Leyen che il Primo Ministro Meloni hanno espresso la volontà di accelerare l’implementazione del memorandum di intesa e di sbloccare i fondi destinati a sostenere lo sviluppo del paese nordafricano. Inoltre, è stata sollevata l’ipotesi di fornire un sostegno diretto al bilancio tunisino al di fuori dell’accordo con il Fondo Monetario Internazionale, un passo che potrebbe contribuire in modo significativo a stabilizzare la situazione economica della Tunisia e a ridurre la pressione migratoria.

Missione navale europea

La questione delle operazioni navali nel Mediterraneo è stata affrontata in modo approfondito. La Presidente von der Leyen ha sottolineato la necessità di rivedere e ampliare le missioni navali europee, prendendo come punto di partenza il piano originale della missione Sophia. L’obiettivo è affrontare il problema dei trafficanti e dei flussi migratori irregolari in modo più efficace, evitando nel contempo di fungere da incentivo ai flussi stessi. La cooperazione con i paesi di origine e di transito rimane una componente essenziale di questa strategia.

Collaborazione tra Stati membri

Entrambi i leader hanno enfatizzato l’importanza della collaborazione tra gli Stati membri dell’Unione Europea per affrontare con successo la crisi migratoria. La Presidente von der Leyen ha evidenziato che il piano d’azione è stato condiviso dal Consiglio europeo e che si sta lavorando per trovare soluzioni concrete e durature. Il Primo Ministro Meloni ha ribadito che è fondamentale evitare che una parte dell’Europa lavori per smantellare gli sforzi dell’altra parte, sottolineando la necessità di coerenza e unità nell’approccio alla migrazione.

La visita a Lampedusa ha posto in primo piano l’impegno dell’Unione Europea e dell’Italia nel fronteggiare la crisi migratoria con un approccio basato sulla solidarietà, la cooperazione internazionale e misure concrete per affrontare le sfide immediatamente. La discussione tra la Presidente von der Leyen e il Primo Ministro Meloni ha rafforzato l’importanza di una risposta europea unitaria a questa sfida globale.