Missione di Karlsruhe – Intitolazione a san Giuseppe il 19 marzo

La Missione di Karlsruhe ha compiuto sessant’anni e il 19 marzo sarà un giorno particolarmente importante di questo anno giubilare. Perché?

Lo scorso 11 luglio la Missione di Karlsruhe ha compiuto sessant’anni. Ma la Missione di oggi non è la stessa di sessant’anni fa perché l’odierna comprende altre due Missioni, quella di Offenburg (1966-1983) e quella di Rastatt (1966-2003). Nel 1961 la Missione di Karlsruhe faceva parte del solo decanato di Karlsruhe. Nel 1964 anche di quelli di Bruchsal, Ettlingen, Karlsruhe e Philippsburg. Attualmente invece è molto estesa e comprende sei decanati: Karlsruhe, Rastatt, Baden-Baden, Achern, Offenburg e Lahr. Da Karlsruhe a Lahr ci sono più di 100 km. Nel 1988, anno del centenario dalla morte di Don Bosco, don Domenico Fasciano, salesiano, intitolò la Missione a questo grande santo, padre e maestro dei giovani. Nell’elenco della Delegazione, sui timbri e sulle carte intestate della Missione “allargata” di oggi non c’è tuttavia mai riferimento al patrono. Per questo motivo ho proposto al consiglio pastorale della Missione di sceglierne uno. C’erano tre proposte: Don Bosco, Sacra Famiglia e San Giuseppe. È stato scelto quell’ultimo. Il 19 marzo sarà il giorno di festa per noi perché intitoleremo e consacreremo la Missione e le famiglie a San Giuseppe. Certo Don Bosco rimarrà sempre patrono dell’“antica Missione di Karlsruhe” e compatrono dell’“estesa”.

Perché avete scelto san Giuseppe?

San Giuseppe è un grande “santo del silenzio”, il santo che ascolta Dio e si mette subito all’opera. È il grande protettore della sacra famiglia che deve emigrare assieme alla sua sposa e al Bambino in Egitto. Poi sta volgendo al termine l’anno di san Giuseppe indetto l’8 dicembre 2020 da papa Francesco e che ci ha dato la possibilità di conoscere meglio questo santo. Infine, nella Missione di Karlsruhe ci sono tanti siciliani e in quella terra san Giuseppe è molto venerato. Basti ricordare gli “altari di San Giuseppe” e il “pane di San Giuseppe”. Penso che tutto questo abbia portato il consiglio a scegliere san Giuseppe come patrono della Missione “allargata” di Karlsruhe. A dir la verità per distinguere la Missione di oggi da quella di allora avrei voluto cambiare il nome in Centro-Badena (Mittelbaden) ma dopo le consultazioni con il delegato, padre Tobia, siamo rimasti con il nome di Karlsruhe.

Quali saranno gli altri momenti salienti di questo giubileo che si chiuderà a luglio?

Per quest’anno giubilare abbiamo preparato diverse iniziative il cui numero e forma sono stati influenzati dalla pandemia. In primo luogo stiamo realizzando una serie di roll up, manifesti avvolgibili, che in lingua italiana e tedesca presentano la storia e la realtà della Missione e che sono esposti nella chiesa Unsere Liebe Frau di Karlsruhe. Alla fine sarà redatto un libro ricordo in forma digitale realizzato con il contenuto di diversi roll up, ampliato con alcuni nuovi elementi e che sarà disponibile sulla pagina web della Missione. Inizialmente abbiamo stampato anche un segnalibro che riportava il contenuto del primo roll up e sul retro nomi di tutti i Missionari fino ad oggi. Abbiamo inoltre in programma due pellegrinaggi di ringraziamento. Uno a Friburgo durante il quale parteciperemo alla santa Messa in cattedrale presieduta dall’arcivescovo Stephan Burger. Il secondo pellegrinaggio sarà invece a Roma. Sulla tomba di san Pietro ringrazieremo Dio che in questi anni ci ha assistiti con la presenza dei Missionari. Infine il 10 luglio si terrà la grande chiusura con la celebrazione eucaristica nella chiesa Unsere Liebe Frau, presieduta dal vescovo ausiliare mons. Peter Birkhofer a cui seguirà un momento conviviale e di festa.

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