355 viaggi in poco più di 18 mesi, 292 in Italia e 63 oltre confine. Palermo-Roma la tratta italiana più gettonata; Bruxelles, ma anche Brasile, New York, Australia, Arizona, Polinesia, Russia e le bellissime coste africane, alcune delle mete raggiunte oltre confine.
No, non stiamo parlando di dati sul turismo, ma delle “vacanze istituzionali” dei deputati regionali siciliani. Viaggi per “lavoro” che nel 2009 sono costati alla Regione, cioè ai siciliani, ben 450 mila euro, in aumento rispetto ai 309 mila euro del 2006, ai 360 mila del 2007 e ai 373 mila del 2008. Ma non solo: ogni deputato può contare all’anno anche su un’indennità forfettaria di 10 mila euro per rimborso viaggi.
Una quota fissa che viene accordata sul conto anche senza bisogno di presentare ricevute o biglietti. E d’altronde, i deputati siciliani un bell’alibi ce l’hanno: la Regione è quella con più emigrati all’estero e questi corregionali non si possono certo abbandonare. In cima alla lista dei globetrotters – così li chiamano – c’è Giuseppe Gennuso, deputato dell’Mpa di Rosolini, provincia di Siracusa, che per giustificare i suoi numeri ad alcuni giornalisti rompiscatole, una volta disse: “Non vorrei che si pensasse male, dietro ogni viaggio c’è una ragione istituzionale. Da un ufficio pubblico all’altro, nell’interesse del mio territorio: è pure faticoso…”. E che fatica!
Nel 2009 Gennuso è stato addirittura costretto a trascorrere fuori casa 122 giorni, oltre i tre quarti delle giornate lavorative dell’Assemblea regionale per cui è stato eletto; 45 in 12 mesi: in media una a settimana, se si escludono i periodi festivi. Ma ovviamente non è il solo. Leoluca Orlando, “nel periodo in cui è stato deputato regionale (dal 2001 al 2006) – scrivono Del Mercato e Laura in “La zavorra” – è andato in missione all’estero 34 volte, spendendo circa 120 mila euro e facendo consumare l’atlante a chi tentava di ricostruire i suoi movimenti: da San Pietroburgo a Medellin, dal Messico a New York, con 12 tappe nella Germania e con un record di 24 giorni di fila in Georgia”.
Francesco Scoma, invece, ex vicesindaco del Capoluogo siciliano, fra il 2006 e il 2007 “prese sul serio il suo incarico di Presidente di Commissione per i rapporti con l’Unione europea e si mise a girare il vecchio Continente, da Parigi alla Spagna, fino a Washington. Quando raggiunse Valencia, per la seconda volta nel giro di pochi giorni e durante l’America’s Cup di vela, fece sapere che era lì per un seminario sulla partnership euro mediterranea”.
Stranamente, infatti, quel gran da fare istituzionale degli onorevoli siciliani coincide spesso anche con qualche bella manifestazione. Così, “plotoni di rappresentanti di Regione ed enti locali invadono ogni anno New York in occasione del Columbus Day”. E che dire di Verona. Anche questa è fra le città più care ai deputati dell´Ars. Forse è un caso, forse tra siciliani e veronesi c’è davvero un rapporto speciale; fatto sta, però, che “le quattro missioni autorizzate nel 2009, ai deputati Ardizzone (Udc), Gennuso, Pogliese (Pdl) e Speziale (Pd), sono tutte relative al periodo di inizio maggio”, guarda caso proprio quando si svolgeva il Vinitaly, il famoso salone internazionale dei vini.
Questa spesa è talmente esagerata che da qualche anno la questione è venuta alla luce. È possibile, infatti, che nessuno controlli? Il problema neanche esiste per i 10 mila euro d’indennità, che appunto non richiedono alcun tipo di ricevuta. Per le “missioni istituzionali”, invece, qualche rendiconto bisogna pur darlo. Ma non tutti. Solo i deputati dell’Ars devono chiedere l’autorizzazione al Presidente, mentre i dieci membri del Consiglio di presidenza e i capigruppo dell’Assemblea possono partire ed ottenere il rimborso con una semplice comunicazione. E proprio il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, si è attirato un bel po’ di antipatie per aver bocciato, dall’inizio della legislatura, 67 richieste di missioni dei suoi onorevoli colleghi. Tra queste ce n’era una in Guatemala.