No!… il titolo non allude ad un vecchio successo musicale di Enzo Jannacci – noto cantautore italiano degli anni ’70 – ma alla recondita aspirazione di chi si appresta ad andare in quiescenza dopo anni ed anni di logorante lavoro e stress, di ogni tipo.
Il “focus” del mio servizio, parte dall’ Italia, il nostro ben amato Paese! Nonostante la sciagurata iattura (tra le tante che affliggono l’ex “Belpaese”), c’è stata quella partorita dall’ex ministro Fornero – esponente di spicco dell’ex “Governo dei Soloni” capeggiato dal più Solone dei Soloni: il Prof. e senatore a vita dott. Mario Monti – che ha gettato nel panico e nell’indigenza migliaia di prossimi pensionati, oltre ad aver dato vita (si fa per dire), alla nuova setta degli “esodati erranti”. Oggi, per la bistrattata e tartassata categoria di “ex lavoratori” italiani, per lo più assegnatari di pensioni ai limiti della indigenza, l’unica soluzione per garantirsi una dignitosa sopravvivenza, resta quella di fuggire dall’Italia! Non tanto per cercarsi un lavoro, come fanno migliaia di giovani costretti ad emigrare per crearsi un futuro, ma per godersi quel diritto in avanzato stato di estinzione, chiamato: pensione.
Un tempo, cambiare casa e abitudini, era una scelta legata al desiderio di passare qualche mese in luoghi caldi o più freschi o raggiungere sedi di lavoro lontane dal proprio territorio d’origine. Oggi, dover cambiare Nazione, è una radicale quanto necessaria scelta di sopravvivenza più che di vita, per riuscire a tirare fino alla fine del mese, con mille euro di pensione e spesso molto meno, purtroppo!
Che fare allora? In molti, scelgono di scappare dall’Italia in crisi ormai da cinque anni e dal suo costo della vita sempre più alto: questa è la decisione più “gettonata” che ha portato l’Italia a non essere più un Paese per ottuagenari gaudenti pensionati in cerca di tranquillità; bensì l’anticamera di un virtuale purgatorio, in cui scontare il peccato di aver superato indenne, i circa 40 anni di lavoro e di reclamare giustamente, ciò che per anni si è versato ed accantonato! Ma come fuggire da questa opprimente ed angosciosa situazione? In primis, appellandosi alla proprie residue forze per trovare il coraggio e la grinta necessaria a ricominciare, magari partendo dal cambiare il proprio look, indossando: ridicole bandane, attillati bermuda, infradito, sgargianti camice floreali e occhiali da sole, in coppia o da soli; ma felicemente consapevoli di pover spendere solo la metà o addirittura un terzo, di quanto costa la vita abitualmente nelle nostre città, sempre più multietniche, irriconoscibili, invivibili e degradate.
Una sorta di “divorzio all’ italiana” (di nuova rivisitazione) invocato, per comprovata “incompatibilità e crudeltà fiscale”, immoralità ed infedeltà, dei nostri cari (ma solo perché ci costano) Governanti. Ma dove rivolgereste il vostro sguardo? Tra le mete preferibili ed assai ospitali, segnalo: Spagna, Repubblica Domenicana, Cipro, Grecia, Tunisia, Tailandia, Filippine, Ecuador, Irlanda, Malta e Grecia. Paesi, dove una coppia con un minimo di spirito di adattamento, può cavarsela anche con 1.000 euro al mese, con l’assistenza medica garantita e quanto altro incluso; a conti fatti, con un risparmio medio di circa il 40% già di sole imposte, rispetto alla famelica, insaziabile imposizione targata: “made in Italy”, si godrebbe di una maggiore disponibilità economica.
Ad una sola ora di volo da Roma, per esempio, c’è la Tunisia Paese che ben conosco e frequento, dove si paga il 25% delle tasse, sul 20% del reddito; una vera inerzia! Agevolazioni ed aliquote inimmaginabili in Italia, che consentirebbero al “divin fuggiasco”, un discreto e provvidenziale aumento della propria pensione netta, grazie anche ad un costo della vita molto più basso ed ad una qualità molto simile a quella dei Paesi del Sud Europa, anche se costellata dagli inusuali (per noi) riti e costumi musulmani, per quanto direttamente constatato.
Non discuto sul fatto che per molte persone questo momento di profonda riflessione e di scelte irreversibili possano essere alquanto traumatiche, ma pensandoci bene, lo “status” di neo-pensionato, potrebbe rappresentare per molti, una stimolante occasione per provare quello stile di vita sempre sognato e mai realizzato; ovvero, un modo diverso per apprestarsi a vivere la terza età con maggior entusiasmo e senza l’assillo di non poter arrivare a fine mese o che inaspettatamente, si venga colpiti da qualche altro balzello fiscale, partorito dalla perversa mente di qualche crudele ed inetto politicante. E chi sa se il trasferimento del nostro pensionato, non rappresenti poi per lui, l’occasione giusta per provare un’avventura in un paradiso tropicale, dove cominciare finalmente a godersi la vita, scevro da tabù, ipocrisie e falsi perbenismi?.. oppure, scoprire che l’amore non ha età? Magari distesi al sole a crogiolarsi con un “biberon” di rhum, al suono dei ritmi Caraibici della pacifica Costa Rica, per iniziare da lì, il sogno di quella agognata “new age”, cullati dalla “pura vida”, nel Paese più felice del mondo?!…(n.d.r: secondo quanto sostengono i dotti economisti della New Economics Foundation, è proprio il Costa Rica). O, a Santo Domingo, dove si vive discretamente con 12 euri al giorno; oppure, a Panama o in Costa Rica, dove bastano 1.000 dollari al mese (circa 850 €) per ottenere le agevolazioni come “pensionato residente” godendosi il resto, senza alcun problema di sorta; mentre in Ecuador, da “pensionato straniero”, si godrebbe anche dello sconto del 50% sulle bollette delle utenze.
Insomma per fortuna, mete da non perdere per chi vuole vivere in un luogo esotico, meraviglioso e felice, lontano dallo stress e dalle insidie vaganti di un fisco iniquo (genitore di “Equitalia”), senza avere l’ansia di non arrivare alla fine del mese ve ne sono ancora, godiamole! Ora, alle soglie delle terza gioventù, sta a noi decidere, cosa voler fare da grande. Io ho già deciso di seguire chi ha già fatto quelle scelte. Allora eccomi: “…. vengo anch’io..” E Voi?